La PCi oltre le barriere

Al termine di un’impegnativa settimana di Protezione Civile, è stato un piacere questa mattina leggere un articolo di giornale che ben ha narrato quanto di brillante ed entusiasmante è stato svolto da una delle sezioni della compagnia assistenza che da qualche tempo ho il piacere di co-condurre.
Non spendo ulteriori parole sull’esperienza vissuta e che ho contribuito ad organizzare e gestire: il giornalista ha senza dubbio riassunto in modo esaustivo il concetto elaborato e che ha certamente arricchito tutti coloro che ne sono stati coinvolti.


La PCi oltre le barriere
di David Leoni

Un censimento delle barriere architettoniche presenti negli edifici e nelle aree pubbliche della regione. In altre parole nell’ambiente costruito. Lo ha ultimato, proprio in queste ore, la Compagnia Assistenza della Protezione civile di Locarno e Vallemaggia, agli ordini del capitano Milijan Sinicco. Il progetto, che non è nuovo, ha quale scopo quello di migliorare la fruibilità di spazi e attrezzature (edifici amministrativi, aree di svago ma anche ristoranti, banche, negozi) ai disabili attraverso la raccolta di segnalazioni destinate alle pubbliche Amministrazioni. Le informazioni accumulate costituiscono una banca dati che servirà alle Amministrazioni per programmare le priorità degli interventi destinati al superamento di ostacoli che si possono incontrare ovunque (parcheggi inadeguati, porte strette, scale, corridoi, assenza di scorrimani, di segnaletica, uso di materiali sdrucciolevoli, porte in vetro non evidenziate, spigoli vivi e via dicendo). Con la speranza, ovviamente, che alle parole seguano i fatti concreti e che intralci e ostacoli vengano, in breve tempo, cancellati attraverso soluzioni progettuali migliori o alternative. Le barriere architettoniche, infatti, rappresentano ancora un grave problema che affligge molte comunità e rende assai scomodo il vivere comune per molte persone che soffrono di specifici handicap. «Tutta l’operazione ha preso avvio nel 2007 – spiega il capitano Sinicco –. Un primo censimento eseguito nella regione in quell’anno ha raccolto ampi consensi tra le Amministrazioni pubbliche. Così, approfittando anche del fatto che dal 1° febbraio 2012, secondo la Legge edilizia, tutti gli edifici e impianti destinati al pubblico devono essere accessibili ai disabili, abbiamo deciso di riproporre l’inventario». Un discorso, questo, osserva Lorenzo Manfredi, maggiore della Protezione civile nonché supervisore dell’operazione, «che non si limita alle sole persone costrette sulla sedia a rotelle, ma che abbraccia anche la mobilità di anziani e mamme con passeggini e carrozzelle». L’esercizio è dunque stato riproposto in 15 comuni, in buona parte non ancora interessati dalla precedente catalogazione (Valle Maggia, Terre di Pedemonte e alcune località della Verzasca). In pratica, i maggiori centri della regione sono stati “visitati” dai militi, istruiti prima della missione da un architetto della Ftia e da un portatore di handicap che ha raccontato la propria esperienza. A tale scopo, sono state fornite loro delle schede ufficiali da compilare calandosi nel ruolo della persona con difficoltà motorie. Osservazioni e fotografie a testimonianza di ciò che è stato riscontrato saranno ora inviate ai singoli Comuni (con copia alla Ftia). L’inventario, come detto, ha tenuto conto anche di spazi quali negozi, farmacie, commerci, sedi scolastiche, marciapiedi e mezzi di trasporto. Ovunque, il personale della PCi ha trovato persone disposte a collaborare e gentili (un plauso particolare va agli autisti dei mezzi di trasporto pubblici della regione, sempre pronti a dare una mano).
Un passo importante verso l’eliminazione di quelle barriere architettoniche ancora esistenti, dal 2007 ad oggi è stato sicuramente compiuto. Marciapiedi smussati, stabili con accessi migliorati (com’è il caso per Palazzo Marcacci, a Locarno), rampe, appositi posteggi e altro ancora stanno a testimoniare dell’impegno profuso dalle Amministrazioni. Ma molta strada resta ancora da fare, perché purtroppo, stando a quanto ci è stato riferito, non tutti gli accorgimenti presi si sono rivelati adeguati al caso. Questa mano tesa verso l’handicap da parte della Protezione civile di Locarno e Vallemaggia, intanto, non può che far onore al Consorzio, da sempre impegnato anche in progetti di promozione sociale a favore della comunità.