Vacanze a Bibione

Con qualche settimana di “ritardo” dal nostro rientro, scriviamo oggi un breve resoconto sulle nostre vacanze al mare 2007… Purtroppo la possibilità di un aggiornamento in tempo reale non ci è stata possibile, a causa della mancanza del servizio internet nella camera d’albergo: è questa l’unica pecca del bell’hotel che ci ha ospitato per sei notti in quel di Bibione.

L’albergo, un vero paradiso per il “dolce far niente”: camere accoglienti, cibo a volontà, personale simpatico ed ospitale, tetto con panorama mozzafiato, piscina (mai usata, vista la cospicua presenza di bambini urlanti) e una lunga serie di lettini e poltrone con ombrellone sulla riva del Mare Adriatico.

Tutto ciò ci ha permesso di passare delle giornate di relax marittimo, sotto i raggi del sole (e l’ombra dell’ombrellone), accompagnati dalla brezza del mare, alcune granite e tante letture di riviste (da “Vanity Fair” a “Cellulari”, da “La mia 4×4” a “Focus”). Tutto ciò con qualche “pausa” culinaria nel ristorante dell’hotel – con ricco buffet di antipasti e dessert ed una fornita scelta tra quattro primi e quattro secondi – oppure nei ristoranti del nucleo (per quello che concerne le cene).

Dopo il relax di giorno, ecco il relax serale, con cocktail in albergo o passeggiate con shopping per le vie di Bibione, strade che, come vuole ogni paese turistico (anche Locarno, ora, ce l’ha fatta), sono pedonali per permettere ai turisti di muoversi agiatamente… Qua e là si trovano pure alcune piazze sulle quali, con giochi di luci e fontane, ci si può aggregare, anche ascoltando qualche concerto live, non sempre di buon gusto…

Proprio alcune delle attività promosse dalle autorità locali hanno lasciato a desiderare… Dopo un orecchiabile concerto di una band locale (cover di musiche anni ’60 – ’80), ci siamo subiti per due giorni un gruppo di scalmanati cristiani intenti a promuovere concerti di rock e messe all’aperto in riva al mare per incontrare Gesù. Li si trovavano dappertutto, in piazza, per le strade, e pure in spiaggia sui pedalò che sbraitavano dentro a megafoni colorati per raggiungere anche le orecchie meno interessate: una vera tortura, ma, ormai, certe cose accadono solo nella vicina penisola…

“Vu pregà” a parte, una bella vacanza, capace di farci spegnere il cervello per alcuni giorni, lontani dal tran tran locale e dalle piccole grandi beghe quotidiane… 🙂

E se anche Manuel ha apprezzato, è già tutto dire, visto il suo legame non troppo saldo con il mare… 😉

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