Vacanze a Berlino

Visto che eravate ben abituati lo scorso anno, abbiamo pensato di riproporvi un “trip report” quotidiano dalle nostre vacanze: lasciati alle spalle gli Stati Uniti siamo tornati più vicini a casa, ovvero nella capitale della Germania, Berlino.

Tutto è incominciato nel peggiore dei modi: dopo una notte insonne a causa del caldo locarnese, la sveglia è stata rapida e traumatica al momento in cui, alle 6 del mattino, la porta del nostro garage non si apriva. Un attento lavoro d’ingegneria di Manuel ha evitato di dover chiamare il taxi. Giunti a Agno, dopo aver polverizzato (talmente era secco) un gipfel, abbiamo percorso agiatamente il tragitto Lugano-Zurigo-Berlino (con un volo Darwin Airlines e uno Lufthansa Cityline).

Una volta entrati su suolo tedesco (non che il biglietto da visita dell’aeroporto sia tra i migliori), ci siamo avventurati su un autobus locale che ci ha portati dritti dritti al magnifico albergo, che ci accoglierà nei prossimi giorni: trattasi, come ormai quasi consuetudine, di un hotel della catena Radisson. La hall è veramente impressionante, come sembra dalla presentazione sul sito, e la camera è composta da un simpatico arredamento moderno.

Il primo pomeriggio berlinese è trascorso innanzitutto da Alex, per poi dare una prima sbirciatina a uno dei diversi centri commerciali cittadini (lo shopping fa oramai parte delle vacanze :-)).

Quando il caldo ha un po’ mollato la presa abbiamo preso un treno della linea “S” e ci siamo recati al fresco del Tiergarten, uno dei tanti polmoni verdi della capitale. Tra un sentiero, una ciclopista, un laghetto e un lungo fiume, siamo finiti (incredibile ma vero, senza farlo apposta) nei pressi di un prato per nudisti, guarda caso tutti maschi :lol:.

Lasciato il parco abbiamo raggiunto la Siegessäule (“stele della vittoria”, ndr), dove abbiamo pensato di fare un po’ di sport: 285 scalini dopo eccoci ricompensati dallo sforzo, grazie a un bel panorama sui dintorni.

Una breve pausa all’albergo e via alla ricerca di un ristorante. Siamo finiti in un quartiere residenziale, o meglio, ci siamo persi, e abbiamo scovato un ristorantino italo-messicano che cucinava pizze di buon livello e la pasta più piccante che abbiamo mai assaggiato.

Per digerire un’ultima camminata di perlustrazione nel quartiere comprendente diversi bar…

Prima della buonanotte ecco qui alcuni scatti della giornata, che verranno man mano aggiornati.

A domani!

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Dopo la prima rigenerante notte abbiamo deciso che “il buongiorno si vede dal mattino”: ma no, cosa andate pensando (fate bene, fate bene ;-)), stavamo parlando della colazione, che abbiamo degustato in uno dei diversi “dunkin donuts” cittadini, tanto per effettuare un remake delle passate vacanze new yorkesi.

Terminata la colazione, come ogni turista in regola deve fare, abbiamo acquistato un biglietto di uno dei diversi tour in bus della città e ci siamo fatti cullare da un torpedone cabriolet lungo le assolate e ben ventilate vie della capitale. Lungo il tragitto ci siamo concentrati su quanto ci veniva raccontato sui luoghi e sulla storia di Berlino e non sono state scattate fotografie. Niente paura, da buon docente, Milijan ha preso appunti e ci recheremo nei luoghi più suggestivi a “recuperare il tempo perso” nei prossimi giorni: non vi lasceremo senza fotografie…

Al termine del giro, ben istruiti e anche un tantino disidratanti, abbiamo deciso di far subito tesoro delle conoscenze apprese sul bus e di recarci al viale alberato dello shopping: il Kurfürstendamm (Ku’Damm). Qui c’è di che sbizzarrirsi: si passa dai negozi di marche eleganti a quelle più giovanili, dagli autosaloni di lusso ai bar con “terrazza-vista gente che passa”, dagli alberghi rinomati ai ristoranti di sandwich inmangiabili (non perché facciano schifo, ma perché i panini sono tanto tanto tanto grandi)… Morale della favola, un paio di scarpe acquistato da Milijan, due acque minerali da 6 euro, un paninone galattico per pranzo e un milk shake della Chiquita per rigenerarsi un po’…

Prima del rientro in albergo, visto che ci vuole anche un po’ di cultura, una capatina ai resti di una chiesa abbattutta durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale con relativa nuova costruzione e un’occhiata a un monumento “di catene” eretto in memoria del Muro di Berlino.

Ed ora, dopo un breve riposino con relativo aggiornamento delle news ticinesi e una rinfrescante doccia, eccoci qui pronti per recarci a cena in un ristorante sotto alla nostra camera d’albergo e poi via ad una festa organizzata a margine della CSD in quel dello zoo di Berlino; ci avranno mica preso per bestie (:-))…

Domani vi racconteremo cosa avremo combinato, ciao ciao

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Dove eravamo rimasti? Ah sì, alla cena e alla successiva festa allo zoo…
Bene, per quanto riguarda la cena, per la seconda sera consecutiva siamo andati in un ristorante italiano, proprio sotto al nostro albergo: due pizze, due Panaché (uhm, pardon, Alster) e un ronzio di italiani vicino al nostro tavolo, che per segnalare un ritardo nella loro “fornitura” della cena hanno iniziato a dire che le bibite si scaldavano (e la cameriera, molto furba, ha portato del ghiaccio :-))

Dopo cena, spostamento in quel dello zoo di Berlino, o meglio giro completo del recinto del parco, visto che avevamo sbagliato a trovare l’ingresso della festa. Una volta entrati al “Gay Party”, abbiamo potuto notare la differenza di numero di persone che popola questi tipi di eventi tra qui a Berlino e alle nostre latitudini: decisamente non c’è paragone…
Quindi, tanta gente, parecchi ballerini provetti (che movimenti sinuosi :-P), bella musica, insomma, davvero una serata riuscita, serata terminata purtroppo intorno a mezzanotte e mezza causa ultimo treno per “rincasare”.

E oggi?

Avrete sicuramente notato tutte le nuove foto apparse nella gallery, e qui di seguito vi possiamo fare un breve resoconto della scampagnata mattutina sotto al sole cocente… Albergo – Duomo di Berlino – Palazzo dell’opera – Strada “Unter der Linden” – Hotel Adlon (dove un teutonico doc ci aveva detto che avremmo trovato una lunghissima carta di acque minerali, ma che purtroppo hanno ritirato a causa della mancata richiesta e forse anche dei prezzi un po’ elevati) – Porta di Brandeburgo (luogo in cui é anche segnalata la presenza dell’ex muro attraverso una striscia di dadi in profido) – Bundestag – Reichstag (con i diversi modernissimi palazzi amministrativi) – Hauptbahnhof (maestosa opera archittettonica ultimata non molte settimane fa).

Un pranzo fast-food e low cost alla stazione e poi via in albergo a depositare lo zaino ed il materiale hi-tech fotografico…

Visto il caldo (si parlava di 38°) abbiamo pensato che non ci sarebbe stato nulla di meglio che un po’ di shopping nel centro commerciale più grande della città … Tanti negozi sotto ad un unico tetto, design, vestiti, hi-fi, degustazione di birre e cibi e, soprattutto, aria condizionata: una vera pacchia per ogni intenditore 😉
Dopo KaDeWe, un’ulteriore visitina presso Conrad, dove Manuel avrebbe dovuto recuperare i soldi spesi in abbigliamento vario da Milijan: negozio interessante, ma operazione fallita, sarà per un’altra volta… 🙂

Nel tardo pomeriggio rientro in albergo, attività diverse per rinfrescarsi e riprendersi dalla stancante giornata e poi partenza per una serata berlinese… Cena in uno steak house, salita sulla torre della televisione con splendido panorama 360° sulla città (siamo spiacenti, niente foto, al tardo crepuscolo non sarebbero venute bene) ed infine un cocktail presso “The Cave”, uno degli innumerevoli bar “arcobaleno” del quartiere Schönenberg, dove la popolazione locale è molta, anche se non particolarmente simpatica ed interessante…

E adesso, eccoci qui…, ‘notte ‘notte (;-))

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Bene, oggi poche parole e qualche immagine in più…

La mattinata é passata a Potsdamer Platz (quello che per tanti anni è stato uno spazio vuoto, polveroso e diviso in due dal muro, tanto da essere chiamato il “buco più grande d’Europa” e che oggi è un modernissimo quartiere con alti palazzi e negozi diversi); lì abbiamo visitato il Sony Center con il relativo shop del famoso marchio.

Dopo il moderno al limite con il futuristico, siamo ripiombati nella storia, con la visita al Checkpoint Charlie (il posto di frontiera, gestito dagli americani, tra Berlino Est e Ovest), allo storico museo del muro ed un fugace passaggio accanto ad uno degli ultimi rimasugli dell’ormai leggendario muro lasciato ancora intatto dalla comunità berlinese.
Per restare in tema di storia, siamo pure andati a visitare il memoriale dell’olocausto: su una vasta area sono state erette ben 2700 steli di cemento armato di altezze diverse che danno un’immagine suggestiva a questo luogo di memoria.

Per terminare in modo piacevole questa intensa giornata abbiamo pensato di farci un giretto in barca, approfittando di uno tanti “sightseeing” sulla Spree. Nulla da dire, una tappa obbligata che ogni turista deve fare…

Dopo una pausetta rinfrescante, cena tête-à-tête in uno dei ristorantini lungo il fiume sulla pittoresca Isola dei Pescatori, luogo discreto e suggestivo che abbiamo intravisto durante il percorso fluviale: non aspettatevi troppe informazioni sul prosequio della serata 😉

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La giornata di oggi è stata caratterizzata da sole 3 parole, che potrebbero essere “sole, cuore, amore” ma in realtà sono “Christopher Street Day“. Le foto seguiranno tra non molto.

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Siamo rincasati presto per voi, e abbiamo preparato le foto della CSD (suddivise in 4 sotto-album)

Tra breve seguiranno i commenti sulla giornata odierna.

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Per riprendersi dalle emozioni di ieri, oggi ci siamo dedicati a una giornata di visite a diversi musei…

Il primo ad avere l’onore di un nostro passaggio è stato il museo The Story of Berlin, nel quale ci è stato pure possibile scoprire un bunker anti-atomico ancora “funzionante”: la fatiscenza della struttura è quantomeno preoccupante. C’è da sperare che il suo scopo sia e resti per sempre solamente turistico.

Successivamente, dopo un aristocratico pranzo chez Burger King, è stata la volta del Schwules Museum, dove vengono passati in rassegna avvenimenti storici e culturali legati all’omosessualità.

Infine ci siamo recati nel nuovissimo DDR Museum, luogo in cui sono stati ripercorsi episodi già visti in altri musei, ma esclusivamente nell’ottica della popolazione della Germania dell’est.

Un buonissimo shake all’anguria ci ha portato al termine del pomeriggio. Un po’ di tempo per digerire, poi ultima cena in un ristorante della catena Maredo, già nota da Köln, a pochi metri dall’albergo e dall’isola dei pescatori, dove ci siamo deliziati venerdì, presso il ristorante Le Provençal: cucina francese su riva di fiume tedesco.

Ed ora è tempo di saluti, ma vi promettiamo di scrivere un ultimo commento a bocce ferme una volta rincasati in quel di Locarno.

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Per riprendersi dalle emozioni di ieri, oggi ci siamo dedicati a una giornata di visite a diversi musei…

Il primo ad avere l’onore di un nostro passaggio è stato il museo The Story of Berlin, nel quale ci è stato pure possibile scoprire un bunker anti-atomico ancora “funzionante”: la fatiscenza della struttura è quantomeno preoccupante. C’è da sperare che il suo scopo sia e resti per sempre solamente turistico.

Successivamente, dopo un aristocratico pranzo chez Burger King, è stata la volta del Schwules Museum, dove vengono passati in rassegna avvenimenti storici e culturali legati all’omosessualità.

Infine ci siamo recati nel nuovissimo DDR Museum, luogo in cui sono stati ripercorsi episodi già visti in altri musei, ma esclusivamente nell’ottica della popolazione della Germania dell’est.

Un buonissimo shake all’anguria ci ha portato al termine del pomeriggio. Un po’ di tempo per digerire, poi ultima cena in un ristorante della catena Maredo, già nota da Köln, a pochi metri dall’albergo e dall’isola dei pescatori, dove ci siamo deliziati venerdì, presso il ristorante Le Provençal: cucina francese su riva di fiume tedesco.

Ed ora è tempo di saluti, ma vi promettiamo di scrivere un ultimo commento a bocce ferme una volta rincasati in quel di Locarno.

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Bene, siamo tornati da poco più di una settimana e, piano piano, abbiamo ripreso il tran tran quotidiano (chi al lavoro, chi ancora, più o meno, in vacanza).
Fermandosi per un momento a riflettere, cosa ci è rimasto della vacanza di Berlino?

Le molteplici emozioni (raccontabili e non) suscitate dalla strepitosa CSD, che ci hanno portato a voler essere un po’ più propositivi nella variegata realtà associativa omosessuale locale;
l’enorme acquario della hall del nostro albergo, i suoi pesci colorati, i sub che pulivano e le decine di turisti stipati nell’ascensore che passava al suo interno;
il magnifico panorama che si godeva dalla torre della televisione, con le tante piccole luci che si accendevano a seguito dell’arrivo del crepuscolo;
il delizioso frullato-frappé all’anguria sorseggiato sulla via “Unter den Linden” in uno dei tanti caldi pomeriggi;
il caldo soffocante all’interno dei vagoni del metrò, che ci ha portato ad utilizzare maggiormente bus e SBahn;
la sfacchinata sulla Siegessäule (ma dopotutto in vacanza si può anche soffrire un po’);
la furbizia della cameriera del ristorante sotto l’albergo per zittire gli italiani lamentosi;
la logistica minuziosa ed illegale del gruppetto di personaggi che volevano fregare i turisti con il loro gioco “Wo ist Kugel” (chissà mai perché i popoli slavi non usano gli articoli?);
la rincorsa sul lungofiume ad un battello per vedere da vicino il funzionamento di una chiusa sulla Spree;
l’ultramoderna lavagna informatizzata vista in mezzo a tanti aggeggi tecnologici nel Sony Center;
le attività da turisti scansafatiche, quali il giro in bus ed in battello: perché leggere tutto sulle guide, se
le guide leggono le cose a te?
la lentezza stratosferica delle due biondine del bar Chiquita nella preparazione degli shake di frutta;
l’enorme superficie del Tiergarten e le sue diverse composizioni: dai nudisti ai ciclisti, dai lettori agli abbronzatori;
la differenza di partecipazione agli eventi gay tra una grande metropoli ed un provinciale cantone Svizzero bigotto;
la birra “diesel” bevuta da Manuel, allungata con la coca cola: accostamento un po’ strano, non trovate?
il sandwich della Subway che ancora oggi non si capisce come abbiamo fatto a trangugiare senza far danni;
gli orsi coloratissimi dell’Onu;
l’immensa grandezza del KaDeWe, molto simile al nostro Fox Town, ma anche molto più grande;
quel po’ di cultura che abbiamo assimilato e che ci ha decisamente interessati;
l’elevato numero di locali gaii sparpagliato nei tre grandi quartieri ad essi dedicati;
lo svedese un po’ tirone che voleva un Brandy in un ristorante Francese;
le tante “colate” di cemento armato modellate con gusto architettonico notevole che stanno rendendo moderna la splendida capitale;
i futuristici palazzi di Potsdamer Platz;
la commozione del monumento ai caduti omosessuali eliminati durante il “nazionalsocialismo”;
il poter tenersi per mano senza suscitare uno scandalo nazionale;
il silenzio interrotto da una scolaresca folle nel bel mezzo del monumento dell’olocausto;
la frescura che gli alberi della Ku’Damm permettevano lungo la via dello shopping;
e tanto, tanto, tanto altro ancora…