Elezioni Federali: gli “outsider”…

È tempo di elezioni… Devo ammettere che la campagna elettorale non mi entusiasma quanto quella per la votazione in merito all’aggregazione denominata “Grande Locarno”, i cui risultati è meglio non commentarli, se non con un un’unica parola: delusione.

Per quanto riguarda il 23 ottobre, in Ticino a farla da padroni sono, come è normale che sia, i partiti più “tradizionali”… Ci sarà un po’ di battaglia e vedremo quali piccoli-grandi cambiamenti ci saranno. C’è qualche outsider con alcune chanches ed anche alcuni gruppi che probabilmente non avranno possibilità alcuna. Qualche lista “di folklore” per dare quel tocco di originalità in più, ma poco altro.
Sulla stampa ho letto che anche nel resto della Svizzera ci sono nuovi partiti in corsa e vorrei proporvi un simpatico articolo apparso oggi su un quotidiano. Percarità, non tutte le idee sono da buttare, ma buona parte di questi personaggi sono decisamente poco eleggibili.
Buona lettura e buona elezione (yes, quest’anno anche per corrispondenza) a tutti!!!
Federali, l’arrembaggio degli outsider
Berna – Le elezioni federali del 23 ottobre hanno suscitato l’apparizione in svariati cantoni di formazioni marginali e a volte singolari che aspirano tutte a ottenere un seggio in parlamento. E ce ne sono davvero per tutti i gusti. Si va dal buffone autoproclamato, al profeta, alle liste contro la tecnologia o a favore della stessa, da coloro che vogliono una cosa a chi auspica un disegno diametralmente opposto nel medesimo settore. Comunque sia tutte queste liste hanno già superato l’ostacolo rappresentato dal numero di firme necessario per potersi candidare avendo già tutte rispettato questa formalità. Ciò vuol dire che anche le formazioni più bizzarre suscitano un certo, seppur limitato, interesse.
A Zurigo, il ’partito svizzero dei buffoni’ è stato creato dal poeta e libero pensatore Hanspeter Kindler, secondo cui i buffoni « possono almeno vantarsi di annoverare l’onestà » fra le loro qualità. Il partito « che sa di non sapere niente » è nato – spiega il suo fondatore – sulla scia della « farsa politica » suscitata dall’iniziativa Minder contro le retribuzioni abusive.
Sempre a Zurigo, è comparso anche il ’partito anti-Powerpoint’ (Appp) che ha quale obiettivo di frenare il ricorso sistematico a questo software di presentazione. Ancora a Zurigo, la lista ’Subitas’ di Alfredo Stüssi – che subentra al defunto e antifemminista ’partito degli uomini’ – milita per la causa dei papà e a favore della parità fra i sessi.
Preoccupati per il crescente peso dei gruppi religiosi conservatori, i fautori della lista ’Senza confessione’ di Zurigo auspicano la separazione totale fra Stato e religione, sostengono l’assistenza al suicidio e l’adozione da parte delle coppie omosessuali.
A Basilea, la lista ’Stato libero della piccola Basilea’ propone di riunire le regioni di tre paesi: Basilea Città, Basilea Campagna, il Fricktal (due distretti argoviesi ad est di Basilea), la parte settentrionale di Soletta, l’Alsazia (F) e la zona meridionale del Baden-Württemberg (D).
Nel canton Berna, la lista ’Jimy Hofer plus’ reca il nome di un municipale della città, centauro e musicista di bluesrock, che proclama di poter « dire e fare ciò che c’è da dire e da fare, anche a Palazzo federale ».
I candidati della lista ‘Alpenparlament’, dal canto loro, hanno scelto quale emblema le tre vette dell’Oberland bernese (Eiger, Mönch e Jungfrau) che incarnerebbero la trinità cosmica: il cielo, l’uomo e la Terra. Sono favorevoli alle tecnologie rinnovabili, a uno stile di vita sano e al ricorso alle medicine naturali.
A Ginevra, il ‘profeta’ Paul Aymon ha fondato la lista ‘Alleanza blu contro il furto autorizzato delle assicurazioni malattia’, che propone di calcolare le tariffe mediche in base a quelle praticate in Francia.
Il ‘partito integrale svizzero’ – che annovera la sua prima sezione cantonale a Friburgo – preconizza dal canto suo una politica basata sulla maturazione della coscienza, l’educazione olistica e la solidarietà. Creato nel luglio 2009, il partito ’Pirata’, infine, afferma di non essere né di destra né di sinistra, ma « davanti ». La formazione presente in una decina di cantoni vuole rappresentare gli interessi della « generazione digitale », impegnandosi per la protezione dei dati e la sfera privata. ’Les Rauraques’ del canton Berna, da parte loro, si mobilitano per la difesa della gioventù giurassiana.