Parigi: ultime considerazioni e foto

E come tutte le vacanze, anche quella di Parigi si è conclusa… Tenendo conto che si è trattato di un week-end prolungato, ha avuto la sua fine ancora prima.

Dopo un sabato sera all’insegna della cucina francese in un ristorante-cabaret di Montmarte, non senza aver prima brevemente visitato la chiesa di Sacre Coeur ed i suoi dintorni, la domenica ha avuto la sua breve parentesi culturale. Ci siamo infatti recati a vedere il museo dell’Orangerie, dove ci siamo lasciati trasportare dalle magnifiche “ninfee” di Monet e da diversi altri quadri d’autore presenti in questo piccolo condensato di grandi opere d’arte.
In seguito abbiamo percorso alcune zone della città in maniera un po’ casuale e ci siamo recati a vedere la zona del Grand Palais e poi ci siamo spinti fino al museo dell’esercito ubicato presso “les Invalides”. Pranzo veloce vicino a Nôtre-Dame ed ultima camminata fino alla Bastille ed in seguito nelle viuzze del Marais, dove abbiamo scoperto parecchie boutiques e negozi di arte e design di grande interesse… Abbiamo così trovato la scusa per tornare a Parigi molto presto, così da poter visitare meglio questi negozi, eheheh.
Un ultimo caffè in un bar “arcobaleno” nel Marais e poi via, verso casa… accumulando ritardi vari sui due voli in programma. Più di mezz’ora di ritardo a Charles de Gaulle, a causa dello spegnimento dell’impianto elettrico, generato dalla “caduta della valvola del gate da terzo mondo”, una corsa per i gate di Zurigo per raggiungere l’imbarco verso Lugano senza troppo ritardo e poi un’attesa di quasi 20 minuti per ricevere l’autorizzazione all’accensione dei motori presso Zürich Airport.
Morale della favola? Finale un po’ stressante di una vacanza all’insegna del bien-vivre…

Per concludere, qualche link ed in seguito, come tradizione vuole, alcuni scatti fotografici catturati durante il soggiorno.

Hotel Gabriel: la nostra sistemazione, in posizione comoda, a qualche centinaio di metri dalla fermata del métro République, che è uno degli snodi della rete sotterranea cittadina. L’albergo ha un design assai piacevole e delle finiture davvero apprezzabili, improntate al rilassamento ed al “disintossicamento” dello stress quotidiano. Sublime la doccia-vasca da bagno… Location consigliata e non escludiamo affatto di tornarci.

Buddha-Bar: ristorante certamente conosciuto dai più… Ci siamo fatti attrarre dal Sushi, ma per coloro a cui non piace il Wasabi…, beh, forse non è una buona scelta, eheh

Ristorante-Cabaret “La Crémaillère 1900”: ristorante a Montmarte, dove siamo stati allietati da una simpatica cantante e serviti da un cameriere divertente. Ambiente molto piacevole e cucina interessante: escargots, cosce di rana, filetto di manzo… Di tutto, per tutti i gusti.

Galeries La Fayette: che dire d’altro, se non Shopppppping?

Opencafé: bar accogliente nel quartiere di Marais, frequentato da parecchia gente gay e gay-friendly. Pare essere uno dei punti di ritrovo di maggiore afflusso della “scena arcobaleno” cittadina. Ci siamo stati di pomeriggio, per un caffè e l’atmosfera era distesa ed amichevole. Non sappiamo come sia di sera…

Quartiere di Marais: il quartiere più “caldo” della città. Visitato solo di sfuggita, ma con tanti aspetti intriganti da sicuramente approfondire. Un’ulteriore visita parigina può valere la pena solo per intrufolarsi con più attenzione per le strade di questa città nella città.

Ed ora…, spazio alle foto.