Sitges: viaggio ed ambientamento

Siamo in quel di Sitges ormai da qualche giorno ed è quindi giusto scrivere alcune righe sul volo e sul periodo di adattamento nella località balneare che ci ospita.

Dopo aver lasciato decisamente presto il centro di Basilea (perché lo Starbucks era ancora chiuso), siamo giunti all’Euroairport con il bus e dopo aver consegnato i bagagli – niente check-in, visto che l’abbiamo fatto in modalità “mobile” – abbiamo fatto una veloce colazione.

In seguito ci siamo recati nella Business Lounge sulla quale non possiamo che parlare bene: molto accogliente, un buon arredamento, servizio Swiss (quindi impeccabile) e una piacevole vista sulla pista e sui dintorni dell’aeroporto. Oseremmo dire che è migliore della Lounge di Zurigo.

In orario perfetto siamo saliti sul Jumbolino che ci avrebbe portato a Barcellona ed una volta entrati in cabina ci siamo accorti di essere gli unici ad aver prenotato in Business, eheh. Anche qui non possiamo che tessere lodi alla nostra compagnia di bandiera: lo steward è sempre stato molto gentile e premuroso (voleva anche darci dello champagne prima dell’atterraggio, ma era un po’ prestino…), abbiamo ricevuto i giornali da leggere, abbiamo apprezzato una sostanziosa e vitaminica colazione ed i posti in prima fila si sono rivelati decisamente comodi.

Dopo un volo tranquillo anche dal punto di vista meteorologico, siamo giunti in quel di Barcellona, abbiamo perso un po’ di tempo ad attendere i bagagli, ma poi in men che non si dica abbiamo raggiunto la stazione dei taxi, dove un tassista simpatico e diligente ci ha portato nel centro di Sitges in poco meno di mezz’ora.

Il nostro albergo si trova in una via pedonale, ma il tassista ci ha fatti scendere molto vicini e in poco tempo abbiamo trovato il luogo che ci accoglie durante questa settimana. La camera è minimalista come piace a noi (a parte, forse, un’orribile sedia di legno e paglia), molto luminosa ed il servizio di ristorazione è molto buono: sia le colazioni che le “tapas” sono decisamente gradevoli, eheh, anche se le “patatas bravas” sono decisamente poco digeribili…

La località di Sitges è molto carina e chi ci diceva che pullulava di gay…, beh, ha detto decisamente la verità!!! Questo non significa che ci si lustra gli occhi ogni dieci secondi, ma ogni trenta sì, perché in mezzo a parecchia gente strana, di tanto in tanto passa qualcuno di meritevole 😛

Abbiamo trovato una spiaggia poco distante all’albergo e accanto a quella decisamente troppo affollata che viene chiamata “gay beach”: con venti Euro al giorno abbiamo due sdraio sotto ad un ombroso gazebo e la distanza con la fresca ed ondosa acqua del mare è davvero minima.

La temperatura diurna raggiunge i trenta gradi, ma la brezza marina rende il tutto molto più fresco e piacevole, anche per Manuel, che inizia pian piano ad apprezzare il mare.

Alla sera, poi, ci si deve abituare un po’ agli orari locali e quindi si esce dalla stanza verso le otto, si va a fare l’aperitivo con l’intento di “tirar là” un po’ e poi ci si accorge che si cena anche solo con le tapas, pesanti come sassi, eheh.

In seguito si può passeggiare per le viuzze del paese e gustarsi qualche cocktail in uno dei numerosissimi bar e pub, oppure si può fare una capatina sul lungomare ad ammirare la chiesa che svetta dalla spiaggia e a farsi cullare dal vento serale.

Beh, eventuali nomi di locali degni di nota vi verranno comunicati in seguito, dobbiamo ancora conoscere bene i luoghi “decenti” ed evitare quelli “off-limits”, che casualmente aprono intorno alle due di notte, ahahah…

Intanto vi lasciamo alle foto del viaggio. Prossimamente seguiranno foto del paese che ci ospita, visto che finora siamo stati troppo pigri per farle (o meglio: la scusa ufficiale è che non vogliamo che entri la sabbia nella macchina fotografica :-))