Vino e acidità…

Leggendo i vari titoli apparsi sul sito internet di un noto quotidiano di “oltre ramina”, ho scoperto la causa dei miei mali, o meglio, dell’unico male che mi sta facendo ingoiare una pastiglia di Pantozol (un inibitore della pompa protonica che dovrebbe ridurre la mia acidità, ma solo quella dello stomaco s’intende, eheh) al giorno… Eccolo qui di seguito, con l’aggiunta di qualche mio commento.
Chi ama concedersi un buon bicchiere di vino a ogni pasto (non che io beva vino ad ogni pasto, ma capita che mi piaccia sorseggiarlo al ristorante) e ha anche a cuore la salute e il candore del proprio sorriso dovrebbe preferire i vini rossi a quelli bianchi (accidenti, io ultimamente ho una certa predilezione per il bianco). È uno studio tedesco (ma loro non si occupavano di birra?) a rivelare infatti che lo smalto dei denti viene intaccato più facilmente dal vino bianco (e se intacca i denti, chissà cosa fa nello stomaco?!) e a spiegare come comportarsi per ridurre al minimo il danno.
Che cibi e bevande acide siano in grado di danneggiare lo smalto dentale è sicuramente cosa nota, e il fatto che i vini bianchi abbiano un pH più basso (quindi una maggiore acidità) rispetto a quelli rossi spiega la loro maggiore aggressività. Per questo motivo si consiglia di preferire vini con minore acidità. Tuttavia, la ricerca condotta presso la Johannes Gutenberg University ha messo in luce che esistono comunque dei semplici trucchi per ovviare al problema ed evitare di ritrovarsi con i denti macchiati.
Per esempio, un abbinamento corretto tra vino e cibo può senz’altro essere d’aiuto: mangiare formaggio mentre si beve è un buon antidoto (ok, poi mi si trova anche un antidoto per non dover abusare della toilette dopo aver mangiato formaggio; lascerei perdere il Bioflorin), dal momento che i latticini contengono calcio, sostanza che il vino «attacca» sui nostri denti. Ben venga quindi l’abitudine di deliziarsi con una degustazione di formaggi a fine pasto, mentre è sconsigliabile associare vini bianchi frizzanti a succhi di frutta (nei cocktail, per esempio). Pollice verso anche per le fragole con lo champagne (evviva, oltre al bianco devo rinunciare anche a Bellini, Rossini e affini? Cosa faccio durante gli apéro time? Mi mordo le unghie?), combinazione altamente acida e quindi deleteria per calcio e fosfato. Infine – suggeriscono gli esperti – è sempre meglio bere mentre si mangia (questo perché la saliva prodotta durante la masticazione aiuta a neutralizzare l’acidità del vino) e una volta finito è preferibile attendere almeno 30 minuti prima di lavarsi i denti, per dare modo allo smalto di rigenerarsi (ok, non è che io mi porto dentifricio e spazzolino al ristorante, eheh).
Ecco…, questo è tutto. E dire che pensavo che il vino facesse buon sangue. Mah, fintanto che il sangue non diventa acido, va tutto bene 🙂

One thought on “Vino e acidità…”

  1. Molto interessante ciò che scrivi!
    Consiglio vieni da me AL Pozz quando ci sono le serate deguastazione e se proprio vuoi ti regalo lo spazzolino con il dentifricio.Ne vale la pena!
    Al 13.11.09 e al 11.12.09

    Un saluto Dario

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