Primo pomeriggio parigino

Puff, pant, gulp, yawn… Quanto abbiamo camminato? Quanto male abbiamo ai piedi?
Il primo pomeriggio a Parigi è stato contraddistinto da una promenade nell’Île de la Cité e negli arrondissements 2, 3 e 4.
Per prima cosa, lasciato l’albergo, siamo andati a mangiarci un Club Sandwich con patatine lungo la Senna. Poi siamo transitati sull’isola, dove abbiamo visitato Nôtre-Dame, i vari palazzi di giustizia ed un bel parco. Ritornati sulla terra ferma, siamo passati al Pont des Arts (con i suoi “lucchetti degli innamorati”) ed in seguito abbiamo sostato un po’ nella zona del Louvre.
Capatina all’Apple Store locale, tour in una piccola parte des “Halles”, pausa davanti al centro Pompidou e rientro, sempre a piedi, in albergo, passando per strade varie (pedonali e non) del Marais.
Ora, dopo una doccia ristoratrice, vedremo di spostarci verso Place de la Concorde e i Champs Elysées: cenetta sul posto e poi ci lasceremo sorprendere dalla serata…
Au revoir, ma non senza lasciarvi con uno scatto caratteristico delle nostre prime ore nella bella Parigi. Non riusciremo mai a vedere tutto entro domenica: quando ritorneremo???

On est là

Dopo alcune ore di voli e attese varie, siamo giunti presso l’albergo che ci ospita in quel di Parigi, e come “aperitivo di benvenuto” vi offriamo una foto dal balcone della camera.
Ed ora, breve tour pomeridiano lungo la Senna.

Tour de Suisse

Approfittando delle vacanze scolastiche autunnali, abbiamo pensato di concederci qualche giorno di “villeggiatura” nella nostra Svizzera: a volte, anche restare vicino a casa può essere piacevole, soprattutto se si riesce a far coincidere la vista di bei paesaggi nostrani alle visite a persone che non si vedono da un po’ di (o da molto) tempo.
Il tragitto previsto era abbastanza impegnativo, con diverse località nell’elenco: Berna, Zofingen, Basilea, Friborgo e Zurigo.

Nella capitale abbiamo dapprima svolto una visita in famiglia: ci siamo infatti recati a vedere l’appartamento del fratello di Manuel, Nicolà, e della sua morosa Lucia. L’appartamento si trova vicinissimo all’autostrada, ma i ripari fonici e la vegetazione rendono il tutto molto più tranquillo di ciò che si potrebbe pensare: proprio una sistemazione assai carina. In seguito abbiamo fatto un piccolo tour nella città, con la visita alla piazza di Palazzo Federale, a qualche via pedonale, alla Zytglogge e al nuovo parco degli orsi, dove, finalmente, i plantigradi possono muoversi con parecchio più agio che nella vecchia “fossa”.
Dopo il giretto cittadino ci siamo concessi un caffè chiacchiericcio con Vera, animatrice degli scout quando Milijan aveva tra i 6 ed i 12 anni circa. Dapprima Facebook e poi il fatto che Vera sia collega di Nicolà, hanno permesso questa rimpatriata, i cui dettagli ve li evitiamo, se no Milijan può tanto andare a chiedere asilo politico in Malaysia, eheheh.

Terminato questo piacevole momento conviviale ci siamo rimessi in marcia verso Zofingen, dove ci attendeva Pascal. Lì, abbiamo preso la stanza nel nostro primo albergo, dopodiché abbiamo fatto un giro turistico del paese (conoscendo pure il personaggio Niklaus Thut, eroe della cittadina alla fine del 1300), cenato e passato una simpatica serata in compagnia.

Il giorno seguente ci siamo recati a Basilea, dove ci attendeva Giana… Una veloce tappa allo Starbucks locale e poi direzione Kunstmuseum a vedere l’esposizione su Andy Wahrol… Quadri bellini, ma ci si aspettava qualcosa di più.
Qualche tramezzino al Brötlibar, un giretto per la città e poi via verso Friborgo, dove ci aspettava il secondo albergo e dove poi siamo stati raggiunti da Gioele per una cena a base di fondue (non per Milijan, per ovvi motivi, eheheh).

Sabato tour di Friborgo con Gioele, con tappa obbligatoria alla Fnac cittadina, e dopo i saluti di rito ci siamo spostati alla volta di Zurigo.
Pranzo alle 15.15 in quel di Albisrieden e poi consegna della terza ed ultima camera di albergo (nella bellissima e moderna Max-Bill Platz).
Serata in centro a Zurigo: aperitivo in un bar di cui non ricordiamo il nome (Giana, tu ricordi?), cena al ristorante Molino e poi afterdinner al Cranberry e al Barfüsser.

Domenica, ultimo giretto nella Shopville della Hauptbahnhof, pranzo al “tradizionale” Nordsee e poi di nuovo in auto verso casa…
Risultato dell’esercizio: quasi 1000 chilometri percorsi in quattro giorni, ma ne è valsa certamente la pena.
Grazie a tutti per la compagnia, alla prossima vacanza 😉

Ed intanto godetevi qualche fotina

Sitges: verso l’ultima sera

Eccoci anche alla fine di questa piacevole vacanza. Oggi, dopo un po’ di capricci, la meteo ha pensato di darci un buon “arrivederci”. La giornata non si è discosta molto dal nostro “larvaggio tipo”: spiaggia al mattino, pranzo nella via principale della zona pedonale, spiaggia al pomeriggio e questa sera, dopo l’aperitivo in albergo, ci sposteremo nuovamente al Buenos Aires a mangiare un filetto di manzo argentino, si spera divino come l’ultima volta. Poi passeggeremo nuovamente nel fulcro della zona pedonale, ci berremo la classica margarita presso Parrots e forse cammineremo un po’ sul lungomare per salutare gli elementi naturali che ci hanno accolto per una settimana.

E domani si torna a casa: levataccia (secondo gli standard di questa settimana) e taxi che ci attende alle 9:30. In seguito, Jumbolino e, si spera, ICN per rientrare in Ticino.

Ma ora vi lasciamo ad una foto della “gay beach” che si trova proprio accanto alla nostra spiaggia, e dove di tanto in tanto andavamo a fare il bagno. Ogni tanto anche l’occhio vuole la sua parte, anche se non è sempre stato molto soddisfatto 🙂

Anche al mare piove (forse)

Ci sono giunte fino a qui le notizie delle forti piogge abbattutesi sul Ticino, con relativi allagamenti in quel di Chiasso. Fino ad ora qui splendevano 7 soli, ma adesso le cose sembrano cambiare: nuvolacce all’orizzonte hanno anticipato il nostro rientro dalla spiaggia. Ma fortunatamente, il tempo “forse brutto” dura solo qualche ora, e da domani mattina dovrebbe tornare a splendere il sole!

Sitges: nuove foto

Colti dalla pigrizia e rinviata la gita a Barcellona, mi sono comunque fatto venire la buona volontà di pubblicare nuove foto di Sitges. Potrete quindi ammirare meglio il posto dove ci troviamo, i ristoranti che abbiamo trovato finora, e il classico panorama marittimo.

Buona visione!

Sitges: viaggio ed ambientamento

Siamo in quel di Sitges ormai da qualche giorno ed è quindi giusto scrivere alcune righe sul volo e sul periodo di adattamento nella località balneare che ci ospita.

Dopo aver lasciato decisamente presto il centro di Basilea (perché lo Starbucks era ancora chiuso), siamo giunti all’Euroairport con il bus e dopo aver consegnato i bagagli – niente check-in, visto che l’abbiamo fatto in modalità “mobile” – abbiamo fatto una veloce colazione.

In seguito ci siamo recati nella Business Lounge sulla quale non possiamo che parlare bene: molto accogliente, un buon arredamento, servizio Swiss (quindi impeccabile) e una piacevole vista sulla pista e sui dintorni dell’aeroporto. Oseremmo dire che è migliore della Lounge di Zurigo.

In orario perfetto siamo saliti sul Jumbolino che ci avrebbe portato a Barcellona ed una volta entrati in cabina ci siamo accorti di essere gli unici ad aver prenotato in Business, eheh. Anche qui non possiamo che tessere lodi alla nostra compagnia di bandiera: lo steward è sempre stato molto gentile e premuroso (voleva anche darci dello champagne prima dell’atterraggio, ma era un po’ prestino…), abbiamo ricevuto i giornali da leggere, abbiamo apprezzato una sostanziosa e vitaminica colazione ed i posti in prima fila si sono rivelati decisamente comodi.

Dopo un volo tranquillo anche dal punto di vista meteorologico, siamo giunti in quel di Barcellona, abbiamo perso un po’ di tempo ad attendere i bagagli, ma poi in men che non si dica abbiamo raggiunto la stazione dei taxi, dove un tassista simpatico e diligente ci ha portato nel centro di Sitges in poco meno di mezz’ora.

Il nostro albergo si trova in una via pedonale, ma il tassista ci ha fatti scendere molto vicini e in poco tempo abbiamo trovato il luogo che ci accoglie durante questa settimana. La camera è minimalista come piace a noi (a parte, forse, un’orribile sedia di legno e paglia), molto luminosa ed il servizio di ristorazione è molto buono: sia le colazioni che le “tapas” sono decisamente gradevoli, eheh, anche se le “patatas bravas” sono decisamente poco digeribili…

La località di Sitges è molto carina e chi ci diceva che pullulava di gay…, beh, ha detto decisamente la verità!!! Questo non significa che ci si lustra gli occhi ogni dieci secondi, ma ogni trenta sì, perché in mezzo a parecchia gente strana, di tanto in tanto passa qualcuno di meritevole 😛

Abbiamo trovato una spiaggia poco distante all’albergo e accanto a quella decisamente troppo affollata che viene chiamata “gay beach”: con venti Euro al giorno abbiamo due sdraio sotto ad un ombroso gazebo e la distanza con la fresca ed ondosa acqua del mare è davvero minima.

La temperatura diurna raggiunge i trenta gradi, ma la brezza marina rende il tutto molto più fresco e piacevole, anche per Manuel, che inizia pian piano ad apprezzare il mare.

Alla sera, poi, ci si deve abituare un po’ agli orari locali e quindi si esce dalla stanza verso le otto, si va a fare l’aperitivo con l’intento di “tirar là” un po’ e poi ci si accorge che si cena anche solo con le tapas, pesanti come sassi, eheh.

In seguito si può passeggiare per le viuzze del paese e gustarsi qualche cocktail in uno dei numerosissimi bar e pub, oppure si può fare una capatina sul lungomare ad ammirare la chiesa che svetta dalla spiaggia e a farsi cullare dal vento serale.

Beh, eventuali nomi di locali degni di nota vi verranno comunicati in seguito, dobbiamo ancora conoscere bene i luoghi “decenti” ed evitare quelli “off-limits”, che casualmente aprono intorno alle due di notte, ahahah…

Intanto vi lasciamo alle foto del viaggio. Prossimamente seguiranno foto del paese che ci ospita, visto che finora siamo stati troppo pigri per farle (o meglio: la scusa ufficiale è che non vogliamo che entri la sabbia nella macchina fotografica :-))

Inizio delle vacanze: Basel Tattoo

Dopo anni di visioni del dvd dell’evento, quest’anno abbiamo deciso di assistere ad una rappresentazione del Basel Tattoo, che, per chi non lo sapesse, non è una convention di tatuaggi, bensì un festival di bande militari che si tiene a Basilea (ed è secondo solo a quello di Edimburgo).

Il sabato pomeriggio è in programma il corteo per le vie della città (e quest’anno ha attirato circa centomila persone), ma non non l’abbiamo visto, in quanto abbiamo raggiunto con calma la cittadina sul Reno con il treno e siamo arrivati quando le ultime bande avevano concluso la loro apparizione.
Noi abbiamo seguito lo spettacolo all’interno della caserma, che ha avuto inizio con una puntualità “very swiss” alle 17:00.

In programma c’erano una dozzina di bande, ma quelle maggiormente di nota – finale a parte, con tutti i “figuranti” al completo – sono state quella degli Olandesi in bicicletta, quella dei Norvegesi (sensazionali i fucilieri coordinati in maniera più che perfetta) e quella degli Inglesi, con dei bravissimi tamburini.

L’edizione di quest’anno ha anche avuto i suoi momenti di folclore, con un gruppo di Messicani, alcuni contadini delle alture bernesi (con tanto di mucche al seguito) ed una serie di maschere del carnevale di Basilea.

Le due ore di spettacolo sono passate velocissime e anche Milijan deve ammettere, visto lo scetticismo iniziale, che è stato un momento molto gradito, con momenti emozionanti ed altri maggiormente esilaranti: davvero un mix riuscito.

Al termine della rappresentazione, dopo aver lasciato il sito in circa settemila persone in meno di quindici minuti (fortunatamente non con gli stessi drammatici risultati di Duisburg), abbiamo incontrato Pascal che per l’occasione ha raggiunto Basilea ed insieme abbiamo passato una piacevole serata lungo la zona pedonale cittadina e lungo le rive del Reno, dove abbiamo gustato un buon Campari Orange in una lounge rilassante e suggestiva.

Decisamente una buona vigilia di partenza per le vacanze marittime, delle quali non mancheremo di raccontarvi qualcosina nei prossimi giorni. Per intanto guardatevi qui di seguito alcune fotografie dello spettacolo del Basel Tattoo…

Davos – days 3 and 4

Giorno 3, sabato. Lo scopo era chiaro fin dal mattino: colazione, shopping, piscina e … relax! E così è stato: dopo un giro al negozio “Azzurro”, abbiamo pranzato al Klatsch (insalatona per tutti, e pure ottima!). Poi, dopo una breve pausa a casa, abbiamo proseguito la giornata con un bagno termale alle piscine di Eau Là Là. Cosa c’è di meglio per rilassarsi? Infine, la sera abbiamo concluso la giornata con una cena a base di aglio all’immancabile ristorante Padrino.

Giorno 4, domenica. Si sperava in una giornata semi-soleggiata o perlomeno asciutta per poter fare una capatina a St. Moritz, ma ci siamo svegliati sotto la neve. Dopo un po’ di esitazione, e dopo aver scattato una foto a tutte le apparecchiature Apple presenti in casa, decisione presa: siamo partiti in direzione di Rapperswil. L’ombrello non è praticamente mai servito, e abbiamo avuto modo di fare i turisti in questa cittadina molto carina.

E con questo già si conclude il nostro bellissimo week-end all’insegna del relax. Un ringraziamento va a Giana per la simpatica compagnia! E ora si torna al lavoro… ma non prima di lasciarvi alla continuazione delle foto.