Zürich 2011: MFO-Park

A volte si scoprono posti molto interessanti… capitandoci per sbaglio.

Mi stavo recando a fare qualche spesuccia nel quartiere Neu Oerlikon (ne sono sempre più “invaghito”, ahahah), ma una svista sulla scelta della scala da percorrere per lasciare la stazione mi ha portato un po’ troppo verso ovest.
Poco male, mi son detto, e ho proseguito il cammino, quando ad un certo punto ho visto una struttura metallica in mezzo ai palazzi circostanti… Si trattava dell’MFO-Park.
Qui una breve “scheda tecnica” e di seguito qualche fotografia di questo magnifico luogo…

Zürich 2011: salita alla Grossmünster

Complice una giornata dalla meteo variabile e dalle temperature che non permettono di andare a farsi la tintarella in riva al fiume, oggi ho optato per una visita ad uno dei monumenti caratteristici della città: la Grossmünster.

La salita alla torre non è troppo faticosa, anche se la prima parte è un tantino stretta e, con tanta gente nei paraggi, si fa un po’ fatica ad incrociarsi sulle scale.
Una volta sulla torre… lo spettacolo merita!!!

Zürich 2011: gita fuori porta

Oggi, cogliendo l’occasione di una vista di una parente che vive in zona, ho lasciato la città per dirigermi nelle campagne elvetiche, direzione Sciaffusa e Cascate del Reno.

Breve visita al castello Munot e poi scampagnata alle Rheinfall: certamente da ritornarci e magari farsi un giretto in barca tra i flutti e le schiumette del Reno…
Ecco alcuni scatti della giornata parecchio soleggiata: quasi un unicum, pensando che in Ticino stanno piovendo secchielli.

Zürich 2011: scorci di Oerlikon

Non tutte le sere si prende il treno e si va a fare un giro in centro a Zurigo, con relativo gelato a Bellevue e sull’Utoquai…

A volte ci accontentiamo di visitare i paraggi del nostro appartamento e scopriamo luoghi interessanti anche a Oerlikon.

Zürich 2011: ambientamento

Eccoci arrivati in quella che sarà la nostra casa per il prossimo mese…

Un classico appartamento di vacanza un po’ smortino, ai bordi della via più trafficata di Oerlikon e accanto alla ferrovia che collega la stazione centrale di Zurigo all’aeroporto: una delizia per le orecchie quando si tengono le finestre aperte.
La prima mattina, dopo la prima colazione allo Starbucks (la prima ma non l’ultima, ihih), breve tour nei negozi della zona, alla ricerca di un po’ di colore a buon mercato per l’appartamento. Qualche decina di franchi ed ecco che il tutto ha cambiato un po’ forma: nulla di speciale, ma un piccolo tocco di “vita” che non guasta mai.
Benvenuti nel nostro piccolo nido estivo 🙂

Le opinioni dei lettori

Questa mattina, leggendo un quotidiano, mi sono imbattuto in una lettera di un lettore, che poi si è rivelato essere un vicino di casa.
Al di là di qualche “polemica” di troppo, non si può non condividere una certa parte degli argomenti esposti.
Uno sfogo ogni tanto può far bene, anche se, purtroppo, non avrà molti effetti.

Rumore in città

Oggi non ce la facevo più, ho telefonato in comune per lamentarmi del rumore assordante che da giorni incombe nel nostro quartiere a Locarno (vicino al MM Migros) dove è iniziato un nuovo cantiere. Il povero dipendente (architetto) ha dovuto subire tutta la rabbia che da giorni mi bolliva dentro per l’arroganza con cui gli imprenditori “prendono” letteralmente possesso del territorio (guarda caso in cui noi tutti abitiamo) per costruire i loro “oggetti”. Perché tanta rabbia? Perché è da 6 anni che sono in questo quartiere e praticamente intorno alla casa in cui abito è un continuo inizio e fine di cantieri, perfino 2 alla volta e/o finito uno iniziava subito l’altro. Cosa dobbiamo subire, cosa ne abbiamo subite: rumori assordanti per giorni e giorni, strade sbarrate senza alcun preavviso e senza la vigilanza della polizia, camion che occupano interi marciapiedi, che si immettono contromano nelle strade, che travolgono carrozzine con handicappati, lavori che iniziano prima delle 8 di mattina e si protraggono negli orari di pausa del mezzogiorno e/o oltre le 18 del pomeriggio. Cose che se facessi io come cittadino mi sarei beccato delle belle multe salatissime. Magari facessero poi dei bei palazzi e giardini con bei viali alberati, macché, solo degli scatoloni in tutte le salse e più alti possibile, degli oleandri striminziti come decorazione dei marciapiedi, e cancellazione di strisce pedonali per lasciare i parcheggi. Poi, morale della storia, diversi stabili sono per 3/4 vuoti (non venite a dirci che questa non è speculazione edilizia). Bella storia per una cittadina che vuol essere il polo per tutta la regione… Purtroppo non è tutto qui quello che un cittadino di Locarno è tenuto a sopportare, ma non vorrei caricare troppo questo scritto e auguro ai nostri amministratori vivamente un’illuminazione celeste per ritrovare il buon senso ed il coraggio per governare in modo “umanista” questa ahimè pallida città. Ah dimenticavo, il famoso vecchio salice del parcheggio Novartis si è salvato per poco tempo, un bel giorno di primavera contrariamente a quanto promesso, è stato abbattuto nel silenzio totale.
Patrizio Colto, Locarno

Nuova Audi Q5

Con qualche mese d’anticipo rispetto alla tabella di marcia che ci era stata comunicata in gennaio, è giunta in quel di Davos la nostra nuova autovettura. Dopo qualche anno di pausa siamo ritornati all’opzione SUV, che non avevamo mai accantonato nonostante l’abbandono della vecchia Touareg.

Potremmo dilungarci molto sulle sensazioni di guida e la comodità della new entry, però ci limitiamo, per ora, alla condivisione di qualche immagine scattata nella limpida e soleggiata cornice della città delle Alpi.

Ringraziamo il fotografo di corte Gi&a per il riuscito shooting.

Parigi: ultime considerazioni e foto

E come tutte le vacanze, anche quella di Parigi si è conclusa… Tenendo conto che si è trattato di un week-end prolungato, ha avuto la sua fine ancora prima.

Dopo un sabato sera all’insegna della cucina francese in un ristorante-cabaret di Montmarte, non senza aver prima brevemente visitato la chiesa di Sacre Coeur ed i suoi dintorni, la domenica ha avuto la sua breve parentesi culturale. Ci siamo infatti recati a vedere il museo dell’Orangerie, dove ci siamo lasciati trasportare dalle magnifiche “ninfee” di Monet e da diversi altri quadri d’autore presenti in questo piccolo condensato di grandi opere d’arte.
In seguito abbiamo percorso alcune zone della città in maniera un po’ casuale e ci siamo recati a vedere la zona del Grand Palais e poi ci siamo spinti fino al museo dell’esercito ubicato presso “les Invalides”. Pranzo veloce vicino a Nôtre-Dame ed ultima camminata fino alla Bastille ed in seguito nelle viuzze del Marais, dove abbiamo scoperto parecchie boutiques e negozi di arte e design di grande interesse… Abbiamo così trovato la scusa per tornare a Parigi molto presto, così da poter visitare meglio questi negozi, eheheh.
Un ultimo caffè in un bar “arcobaleno” nel Marais e poi via, verso casa… accumulando ritardi vari sui due voli in programma. Più di mezz’ora di ritardo a Charles de Gaulle, a causa dello spegnimento dell’impianto elettrico, generato dalla “caduta della valvola del gate da terzo mondo”, una corsa per i gate di Zurigo per raggiungere l’imbarco verso Lugano senza troppo ritardo e poi un’attesa di quasi 20 minuti per ricevere l’autorizzazione all’accensione dei motori presso Zürich Airport.
Morale della favola? Finale un po’ stressante di una vacanza all’insegna del bien-vivre…

Per concludere, qualche link ed in seguito, come tradizione vuole, alcuni scatti fotografici catturati durante il soggiorno.

Hotel Gabriel: la nostra sistemazione, in posizione comoda, a qualche centinaio di metri dalla fermata del métro République, che è uno degli snodi della rete sotterranea cittadina. L’albergo ha un design assai piacevole e delle finiture davvero apprezzabili, improntate al rilassamento ed al “disintossicamento” dello stress quotidiano. Sublime la doccia-vasca da bagno… Location consigliata e non escludiamo affatto di tornarci.

Buddha-Bar: ristorante certamente conosciuto dai più… Ci siamo fatti attrarre dal Sushi, ma per coloro a cui non piace il Wasabi…, beh, forse non è una buona scelta, eheh

Ristorante-Cabaret “La Crémaillère 1900”: ristorante a Montmarte, dove siamo stati allietati da una simpatica cantante e serviti da un cameriere divertente. Ambiente molto piacevole e cucina interessante: escargots, cosce di rana, filetto di manzo… Di tutto, per tutti i gusti.

Galeries La Fayette: che dire d’altro, se non Shopppppping?

Opencafé: bar accogliente nel quartiere di Marais, frequentato da parecchia gente gay e gay-friendly. Pare essere uno dei punti di ritrovo di maggiore afflusso della “scena arcobaleno” cittadina. Ci siamo stati di pomeriggio, per un caffè e l’atmosfera era distesa ed amichevole. Non sappiamo come sia di sera…

Quartiere di Marais: il quartiere più “caldo” della città. Visitato solo di sfuggita, ma con tanti aspetti intriganti da sicuramente approfondire. Un’ulteriore visita parigina può valere la pena solo per intrufolarsi con più attenzione per le strade di questa città nella città.

Ed ora…, spazio alle foto.

Shopping in Paris

Piccolo cambio di programma… Niente Montmartre pomeridiano, che abbiamo posticipato a questa sera, cenetta tête-à-tête inclusa.
L’alternativa, saggia per la vista, un po’ meno per l’economia famigliare, si chiama shopping: essendo a Parigi, lo shopping si fa chez Lafayette!
Nulla di preoccupante, solo acquisti di pelletteria ed una t-shirt, eheh.
Il clou, però, l’abbiamo udito all’uscita: un gruppo di attempati romani (o giù di lì) discute in compagnia… “Ma sto negozio non è mica del papà di quello che stava con Lady Diana? Mohammed Lafayette!”
Chi glielo dice che non siamo agli Harrod’s di Londra e che il signore in questione si chiama Al Fayed?