Week-end in giro per la Svizzera

Ecco, dopo qualche anticipazione postata negli ultimi giorni, siamo tornati a casa dal nostro week-end in giro per la Svizzera.

Dapprima una tappa al centro commerciale Westside di Berna, poi la cena per il 90. compleanno della nonna di Manuel al ristorante Rössli di Busswil. In seguito visita al museo CIMA di Sainte Croix, dove sono esposti vari carillon della ditta Reuge, oltre che svariati cimeli musicali automatici dei secoli scorsi. E infine, un po’ di shopping e turismo in genere a Lucerna, che è sempre una bella città, con pernottamento al nuovo Hotel Radisson.

Eccovi qualche foto del week-end, e 2 filmati di altrettante “orchestre automatiche” del museo. Buona visione!

From Bienne-Ste Croix-Lucerna 25.10.08

Cartolina da Vienna

“Nimm ein Sackerl für mein Gackerl”

L’idea di sdraiarsi sulle verdeggianti aiuole dei tanti parchi cittadini è certamente invitante, peccato solo che si è sempre in movimento per scoprire nuovi angoli storicomusicalgastronomicartisticarchitettonicomondanevasivi della bella Vienna.

Questa è la nostra cartolina (non aspettatene altre nella buca delle lettere, sarebbe un’attesa sprecata)…, per il resto, guardate e leggete qui di seguito…

Vienna 2008: ultime visite e arrivederci

La mattinata di lunedì è iniziata con il pensiero del giorno: “non associare frutti di mare (forse non molto freschi) con giostre rotanti; il risultato potrebbe essere un tantino indigesto”.

Dopo questo breve excursus, che ci ha tenuti svegli tra le 3 e le 3.30 di notte, abbiamo viaggiato abbastanza a lungo con la metropolitana per raggiungere la zona di Schönbrunn. Prima di lasciarci travolgere dalla grandezza dell’omonimo castello, abbiamo deciso di visitare il Technisches Museum, che occupa ben 4 piani di una costruzione di notevole dimensioni. Consigliamo a chi volesse andarci di iniziare la propria visita dall’alto verso il basso: secondo noi, infatti, ai piani alti sono esposte le cose più interessanti (senza nulla togliere a quello che c’è sotto) e, vista la mole di materiale esposto, si rischia di arrivare a metà e perdere un po’ di interesse.

 

Nel pomeriggio ci siamo trasferiti al castello di Schönbrunn, residenza estiva e riserva di caccia della casa imperiale degli Asburgo (Sissi & co). Anche qui potremmo consigliare, per evitare di grondare dal sudore (come noi), di recarsi in visita al maniero nelle fresche ore mattutine. Per il resto, nulla di che: le immagini parlano da sole.

 
 

In serata abbiamo incontrato Moe e Oli che ci hanno fatto visitare il Cafe Central, un locale tipico con torte, caffè e pianista.

Un’ultima scampagnata al villaggio del festival del Rathauspark, con annessa boule alla pesca, e poi abbiamo salutato le nostre solerti e simpatiche guide turistiche, che ringraziamo ancora per tutto quanto.

Infine è giunta anche l’ultima notte nella nostra confortevole camera d’albergo (sarà difficile dimenticare i cuscini soffici, la fantastica doccia multifunzione e la divina vasca da bagno rosa :-)), dopodiché, dopo un’ultima mattinata di passeggiate senza meta precisa, abbiamo lasciato questa bella città per far rientro a casa.

Snif snif, vacanze finite… (nel video: atterraggio poco morbido a Agno)

Vienna 2008: cultura e divertimento

Innanzitutto occorre menzionare il ristorante che ieri sera ci ha accolto per la cena: si tratta del Ribs of Vienna, dove abbiamo gustato uno steak e delle costine di misura 60×5 cm. Una volta usciti un po’ appesantiti, abbiamo girovagato per le strade pedonali in notturna (nella foto: l’opera), per poi raggiungere l’albergo e concederci un po’ di sonno.

Quest’oggi invece abbiamo visitato la casa dell’architetto Hundertwasser

… e il MUMOK (museo d’arte moderna), senza dimenticare la statua di Mozart e quella della principessa Sissi.

Il pomeriggio, invece, ci siamo concessi un po’ di relax con Moe e Oliver presso il parco divertimenti del Prater dove, oltre alla ruota panoramica, abbiamo (soprattutto Milijan) lasciato che l’adrenalina raggiungesse quote elevate. Nel filmato: centrifuga (senza pavimento).

In seguito, le nostre guide locali ormai famose ci hanno condotto in un tipico ristorante Heuriger, il Feuerwehr Wagner, posto probabilmente introvabile senza qualcuno del posto. Abbiamo bevuto un po’ di Spritzer (vino con acqua minerale) e mangiato diversi piatti locali, senza dimenticare un ottimo nocino (Nusskirsch). La serata è stata molto divertente, e per questo ringraziamo i nostri accompagnatori (danke Moe und Oliver für die wie immer sehr nette Begleitung!).

Vienna 2008: vita all’aria aperta

Vi avevamo lasciati che stavamo per uscire a cena. Bene, le nostre guide ci hanno portato in un ristorante trendy del Museumsquartier, e come after dinner ci siamo diretti in uno dei bar gay più in voga, ovvero il Village.

La mattina dopo, ovvero venerdì, dopo una colazione presso uno dei tanti Starbucks abbiamo visitato quello che finora è l’unico museo del quale abbiamo varcato la porta: si tratta di Haus der Musik, con una parte virtuale-interattiva interessante che spiega alcuni segreti del suono, e una parte più classica sui famosi compositori austriaci.

Una volta usciti dal museo, il sole ha iniziato a far capolino, quindi sarebbe stato peccato ri-rinchiudersi in qualche altro angusto locale. Abbiamo quindi optato per fare qualche fotografia di alcune delle tante opere che questa bella città offre.

Schwarzenbergplatz

Parlamento

Municipio (con festival del film e relativo villaggio)

Chiesa Votiva

In seguito siamo rientrati in albergo per una breve pausa, per poi dirigerci alla Donauturm, dove Moe ci ha fatto da cicerone sui dintorni della città, osservandola dal ristorante girevole.

Successivamente siamo andati con Moe e il suo compagno Oliver in un tipico ristorante viennese, il Figls, dove ci siamo deliziati con una classica Wienerschnitzel accompagnata da un boccale di birra “rossa”. Per digerire siamo andati su una collina sopra Grinzing, dove si ammirava una meravigliosa skyline notturna.

Rientro in albergo con cocktail finale, e buonanotte.

Oggi invece ci siamo recati in Stephansplatz, abbiamo fatto colazione presso uno dei tanti Aida, e poi abbiamo scalato il duomo (343 gradini!).


Qualche giretto nelle vie pedonali della città ci ha portato a Hofburg e in seguito al Museumsquartier, dove abbiamo pranzato, prima di un ennesimo tour per negozi sulla Mariahilfer Strasse, chiamata “la Oxford Street di Vienna” dai locali.

Vienna 2008: l’odissea e la rinascita

Come tradizione vuole, ecco qualche news dalle nostre nuove vacanze. Come si capisce dal titolo, siamo a Vienna, ma, almeno per le nostre valigie, il viaggio è stato più faticoso del dovuto: infatti, sono rimaste a Lugano intanto che noi varcavamo già le Alpi sul volo Darwin Airline. Il dubbio che le valigie non ci seguissero era sorto subito, e si è tramutato in realtà all’aeroporto della capitale austriaca, dove molto gentilmente ci hanno assistito.

Senza valigie, senza vestiti lunghi e senza ombrello abbiamo iniziato la nostra odissea nella fredda e piovosa città. Abbiamo raggiunto l’albergo con i mezzi pubblici e da lì, dopo una prima entusiasmante visione del luogo che ci ospita, siamo andati a cercarci delle felpe “budget” e degli ombrelli. Abbiamo poi girovagato per la parte pedonale della città, e abbiamo poi atteso ansiosi i nostri bagagli in albergo: bagagli che sono poi arrivati alle 22.30, ovvero 8 ore dopo di noi.

 
  
  
  
 

Questo è successo ieri. Oggi, con i nostri vestiti, abbiamo iniziato un tour esplorativo della città: al mattino a piedi all’interno del centro storico, e al pomeriggio con i classici bus turistici. Una prima ora abbiamo rivisto quanto scorto durante la mattina, mentre la seconda ora siamo “usciti” dal centro città e abbiamo avuto modo di farci un’idea di cosa andare a vedere nei prossimi giorni in periferia.

Al termine della gita turistica siamo andati a farci deliziare all’Hotel Sacher: inutile dire cosa abbiamo mangiato. Basta guardare la foto qui sotto.

Ora ci attende una serata con flyAUA e Beowulf, conosciuti sul relativo sito. flyAUA (Moe) ci ha comunicato di aver già riservato il ristorante: ci lasceremo quindi sorprendere dall’ospitalità locale, che per ora è decisamente positiva.

Vacanze a Bibione

Con qualche settimana di “ritardo” dal nostro rientro, scriviamo oggi un breve resoconto sulle nostre vacanze al mare 2007… Purtroppo la possibilità di un aggiornamento in tempo reale non ci è stata possibile, a causa della mancanza del servizio internet nella camera d’albergo: è questa l’unica pecca del bell’hotel che ci ha ospitato per sei notti in quel di Bibione.

L’albergo, un vero paradiso per il “dolce far niente”: camere accoglienti, cibo a volontà, personale simpatico ed ospitale, tetto con panorama mozzafiato, piscina (mai usata, vista la cospicua presenza di bambini urlanti) e una lunga serie di lettini e poltrone con ombrellone sulla riva del Mare Adriatico.

Tutto ciò ci ha permesso di passare delle giornate di relax marittimo, sotto i raggi del sole (e l’ombra dell’ombrellone), accompagnati dalla brezza del mare, alcune granite e tante letture di riviste (da “Vanity Fair” a “Cellulari”, da “La mia 4×4” a “Focus”). Tutto ciò con qualche “pausa” culinaria nel ristorante dell’hotel – con ricco buffet di antipasti e dessert ed una fornita scelta tra quattro primi e quattro secondi – oppure nei ristoranti del nucleo (per quello che concerne le cene).

Dopo il relax di giorno, ecco il relax serale, con cocktail in albergo o passeggiate con shopping per le vie di Bibione, strade che, come vuole ogni paese turistico (anche Locarno, ora, ce l’ha fatta), sono pedonali per permettere ai turisti di muoversi agiatamente… Qua e là si trovano pure alcune piazze sulle quali, con giochi di luci e fontane, ci si può aggregare, anche ascoltando qualche concerto live, non sempre di buon gusto…

Proprio alcune delle attività promosse dalle autorità locali hanno lasciato a desiderare… Dopo un orecchiabile concerto di una band locale (cover di musiche anni ’60 – ’80), ci siamo subiti per due giorni un gruppo di scalmanati cristiani intenti a promuovere concerti di rock e messe all’aperto in riva al mare per incontrare Gesù. Li si trovavano dappertutto, in piazza, per le strade, e pure in spiaggia sui pedalò che sbraitavano dentro a megafoni colorati per raggiungere anche le orecchie meno interessate: una vera tortura, ma, ormai, certe cose accadono solo nella vicina penisola…

“Vu pregà” a parte, una bella vacanza, capace di farci spegnere il cervello per alcuni giorni, lontani dal tran tran locale e dalle piccole grandi beghe quotidiane… 🙂

E se anche Manuel ha apprezzato, è già tutto dire, visto il suo legame non troppo saldo con il mare… 😉

Ponte a Davos

Approfittando della generosità dello Stato del Canton Ticino, che ha gentilmente offerto un giorno di vacanza a studenti e docenti, abbiamo colto l’occasione di passare qualche giorno di relax in quel di Davos: sta ormai diventando una nostra tradizione questo soggiorno dell’ascensione.

Partendo da casa, avevamo già il sentore di finire al fresco, ma pensavamo di metterci decisamente meno. Infatti, già sul Piano di Magadino, abbiamo avuto modo di incontrare il primo ingorgo. Beh, di fondo c’è chi dice che un’autostrada da queste parti non serva, forse preferiscono avere maggiore inquinamento sui pomodori che dovrebbero venir sacrificati con la costruzione della nuova via di comunicazione.

Quando finalmente in autostrada si stava viaggiando ad un ritmo sostenuto, ecco che… abbiamo dovuto gustarci un qualche tornante della vecchia strada cantonale del San Bernardino (visto che lungo l’autostrada si stanno rinnovando alcune gallerie). La deviazione sarebbe anche stata piacevole, con la nostra rossa le curve e le salite sono divertenti, se non che ci hanno pensato alcuni camion a rovinare la festa. Autocarri che, nonostante qualche sorpasso al limite del legale, hanno proseguito a rallentare il traffico fino a quel di Thusis. Vabbe’, lo sapevamo, faceva parte del gioco.

Una volta fuori dall’autostrada, quando sembrava che gli ostacoli fossero stati tutti superati, ecco che si sono messi alcuni semafori di cantiere a mettere a dura prova i nervi del solerte autista, il quale, quando la strada e gli altri utenti lo permettevano, provava piacere a schiacciare il gas della nostra auto, fino a far perdere qualche capello al passeggero.

Beh, con qualche accelerazione, qualche curva a prova di tenuta di strada, siamo comunque riusciti a raggiungere la destinazione con “solo” mezz’ora di ritardo.

Come volevasi dimostrare, le previsioni di frescura erano azzeccate, e i giacconi invernali sono subito usciti dai nostri bagagli. Con una temperatura molto vicina allo 0 ci siamo addormentati prevedendo un bianco risveglio.

Come sempre, a complemento dei nostri racconti si può trovare un piccolo “fotoromanzo” nella nostra attrezzata Gallery.

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Non c’è che dire, a Locarno Monti potrebbero tranquillamente assumerci: infatti abbiamo avuto il nostro bianco risveglio.

Dopo qualche scatto fotografico ci siamo “imbottiti” e ci siamo recati a far colazione all’ormai mitico Choccolino. Sarà che non siamo più abituati, ma sembrava proprio che facesse più freddo oggi che durante le vacanze natalizie (commento di Manuel: ma che bello il freddo!).

Ora la neve ha lasciato spazio alla pioggia, e ci si prospetta un pomeriggio casalingo.

La speranza è che nei prossimi giorni torni a splendere il sole, alla faccia del detto “Se’l piöv ul dì de l’Ascensa, per quaranta dì sem mai senza” 😆

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Il pomeriggio di giovedì è passato praticamente tutto in ricerche varie…
Dapprima, intorno alle 14.30, abbiamo avuto la brillante idea di cercare un posto dove pranzare: idea folle se pensiamo che siamo in bassa stagione e per di più in un giorno festivo… Beh, dopo aver vagato per diversi ristoranti chiusi o a prezzi non troppo accessibili, abbiamo deciso di ripiegare su una baguette al Cioccolino: alla fin fine è stata comunque un’ottima scelta.

Una volta rincasati abbiamo iniziato a cercare un appartamento per le prossime vacanze invernali. Nulla sul sito dell’ente del turismo, occupati dei begli appartamenti su un sito trovato per caso, occupato l’appartamento che ci ha ospitato negli ultimi anni, occupati o non affittabili per una settimana gli appartamenti di persone trovate attraverso “agganci esterni”… Dopo aver valutato ben 6 possibilità ci siamo lasciati prendere dallo sconforto e abbiamo deciso di andare ad affogare il dispiacere in una succulenta cena presso il ristorante Parma (uno dei pochissimi aperti e decisamente tutt’altro che a buon mercato).

Durante la cena ci è venuta in mente l’esistenza della Interhome (agenzia immobiliare che abbiamo conosciuto qualche anno fa andando a Ovronnaz) e abbiamo trovato qualche appartamento interessante… Dopo qualche visita online e qualche telefonata nella mattinata odierna (venerdì) ci sono rimasti due potenziali appartamenti, che andremo a vedere nel pomeriggio… Speriamo in bene, teoricamente uno dei due sarà visitato, prima che da noi, da un’altra coppia: speriamo eventualmente di batterli sul tempo di riservazione 😆 …

Beh, si vedrà…

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Nel pomeriggio il sole è tornato a splendere e ci ha portato l’appartamento per capodanno. Ad ogni ora avevamo un appuntamento (3 in totale) per visitare i 3 potenziali appartamenti ancora liberi. Il primo era mediocre, ma in una posizione interessante dal punto di vista dell’accesso stradale. Il secondo era assolutamente orrido e da evitare. Il terzo è stato quello buono (e ci sono anche le foto sulla gallery). È vero che forse non è il top dal punto di vista dell’arredamento, ma non ci soffermiamo su questi dettagli.

Tra un appartamento e l’altro siamo comunque riusciti a dare un’occhiata in avanscoperta a quello che potrà essere lo shopping di domani e siamo pure riusciti (seconda buona notizia del giorno) a scoprire che la Audi A5 esisterà con gli optional “4×4” e “cambio automatico” simultaneamente. Ora non ci resta che diventare più ricchi 🙂

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Per dare un senso alla massima scritta come titolo di questo post, questa mattina abbiamo deciso di soddisfare la nostra mente e le nostre emozioni subito dopo la colazione. Come? Nulla di più semplice…, con una mezz’ora mozzafiato di shopping selvaggio in due negozi di abbigliamento e calzature. C’è stato solo un momento di smarrimento: delle bellissime infradito per Milijan non c’erano nella grandezza (o piccolezza) desiderata, ma l’angoscia del momento è stata subito placata acquistando delle altrettanto belle scarpe, accompagnate poi da un paio di scarpe per Manuel, qualche T-Shirt e un paio di pantaloni corti, per accogliere l’estate che in Ticino è già arrivata…

Dopo il godimento della mente ci sembrava giusto fare qualcosa anche per il corpo: una piccola camminata (rigorosamente NON in salita) alla Schatzalp, unica zona “montana” raggiungibile in questi giorni di “bassa stagione”.
Dopo aver preso la funicolare per raggiungere la semi-vetta, ci siamo fermati a ristorarci sulla terrazza dell’unico locale aperto e vi lasciamo immaginare che tipo di invasione di turisti ci possa essere stata. Successivamente abbiamo pensato di digerire facendo una folle discesa sulla pista di bob estiva, per poi sgranchirci le gambe sulla magnifica terrazza naturale dell’alpe, contornata da folti alberi e colorati fiori, nonché da un panorama sulle montagne circostanti, rese ancor più belle dal terso color blu del cielo, nel quale rifletteva in tutto il suo vigore un sole dai candidi e tiepidi raggi… Una visione poetica, insomma, il classico locus amenus 😛

La discesa dalla Schatzalp non è stata meno spettacolare…, visto che, come tradizione vuole (ormai consolidata da alcuni anni), abbiamo percorso il “sentiero degli scoiattoli”, sentiero che si perde nel bosco, nel quale scoiattoli ed uccelli vari inseguono i passanti nella speranza di ricevere qualche nocciolina o frutta secca. Dopo un inizio di sentiero povero di animali golosi ci siamo stufati di tenere con noi il sacchetto di noccioline e l’abbiamo donato ad un cestino per i rifiuti… Il caro buon vecchio Murphy (quello dell’omonima legge) ha quindi fatto capolino: al termine del sentiero abbiamo incontrato uno scoiattolo particolarmente intraprendente, che ci ha praticamente assalito alla ricerca delle noccioline da poco gettate… Triste e sconsolato, dopo aver scoperto che eravamo adatti solo a fungere da alberi, lo scoiattolo ci ha lasciati e ci siamo quindi recati a bere qualcosina lungo la Promenade del paese…

Il pomeriggio è poi “conluso” con un ennesimo “godimento” per la mente (soprattutto per quella di Milijan): una scampagnata con l’amata golf fino al cucuzzolo del passo della Flüela, dal quale abbiamo potuto ammirare un ulteriore panorama che questa regione offre ai suoi visitatori…, panorami ed altro che evidentemente abbiamo provveduto a pubblicare sulla gallery.

Ora, dopo una doccia ricostituente, la tradizione vuole che si vada in una delle istituzioni del paese: il “Buffalo american grill steak house”, nel quale ci aspetta una succulenta cena, seguita poi da una capatina al casinò… Chissà che la dea bendata non ci faccia un salutino, anche se pensiamo che in questi giorni è stata “dei nostri” già abbastanza…

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Ed eccoci qua, per l’ultima puntata del nostro ponte dell’Ascensione. Come da programma, la cena al ristorante Buffalo Grill è stata eccezionale. E (quasi) come da programma, al casinò abbiamo perso 40.- in pochi minuti … quindi ce ne siamo andati subito, onde evitare di peggiorare le cose.

Purtroppo anche la domenica mattina è arrivata in fretta, ed era già ora di ripartire. Riordiniamo l’appartamento, qualche pulitina qui e là, e, dopo una veloce colazione al Cioccolino, ci mettiamo in viaggio per il Ticino.

Per fortuna stavolta non c’era traffico di rilievo. In compenso c’era nella direzione opposta (i turisti che tornavano a casa … già, noi eravamo un po’ in “controtendenza”!). Durante il viaggio (durante il quale stavolta non ho perso capelli) siamo stati allietati, durante il radiogiornale, dalla canzone “Les Trois Cloches” cantata dalla nostra Presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey in una trasmissione della TSR, per la quale abbiamo creato un apposito topic con sondaggio.

In qualche minuto in più rispetto a quanto stimato dal navigatore, a causa del cantiere dei viadotti di Pian San Giacomo, e con una media record di 6.3 l/100km, siamo arrivati a casa con successo.

A Locarno siamo stati accolti da una temperatura piacevole per alcuni, meno piacevole per altri (io!), ma vabbé, l’estate ticinese è alle porte!

Vacanze a Berlino

Visto che eravate ben abituati lo scorso anno, abbiamo pensato di riproporvi un “trip report” quotidiano dalle nostre vacanze: lasciati alle spalle gli Stati Uniti siamo tornati più vicini a casa, ovvero nella capitale della Germania, Berlino.

Tutto è incominciato nel peggiore dei modi: dopo una notte insonne a causa del caldo locarnese, la sveglia è stata rapida e traumatica al momento in cui, alle 6 del mattino, la porta del nostro garage non si apriva. Un attento lavoro d’ingegneria di Manuel ha evitato di dover chiamare il taxi. Giunti a Agno, dopo aver polverizzato (talmente era secco) un gipfel, abbiamo percorso agiatamente il tragitto Lugano-Zurigo-Berlino (con un volo Darwin Airlines e uno Lufthansa Cityline).

Una volta entrati su suolo tedesco (non che il biglietto da visita dell’aeroporto sia tra i migliori), ci siamo avventurati su un autobus locale che ci ha portati dritti dritti al magnifico albergo, che ci accoglierà nei prossimi giorni: trattasi, come ormai quasi consuetudine, di un hotel della catena Radisson. La hall è veramente impressionante, come sembra dalla presentazione sul sito, e la camera è composta da un simpatico arredamento moderno.

Il primo pomeriggio berlinese è trascorso innanzitutto da Alex, per poi dare una prima sbirciatina a uno dei diversi centri commerciali cittadini (lo shopping fa oramai parte delle vacanze :-)).

Quando il caldo ha un po’ mollato la presa abbiamo preso un treno della linea “S” e ci siamo recati al fresco del Tiergarten, uno dei tanti polmoni verdi della capitale. Tra un sentiero, una ciclopista, un laghetto e un lungo fiume, siamo finiti (incredibile ma vero, senza farlo apposta) nei pressi di un prato per nudisti, guarda caso tutti maschi :lol:.

Lasciato il parco abbiamo raggiunto la Siegessäule (“stele della vittoria”, ndr), dove abbiamo pensato di fare un po’ di sport: 285 scalini dopo eccoci ricompensati dallo sforzo, grazie a un bel panorama sui dintorni.

Una breve pausa all’albergo e via alla ricerca di un ristorante. Siamo finiti in un quartiere residenziale, o meglio, ci siamo persi, e abbiamo scovato un ristorantino italo-messicano che cucinava pizze di buon livello e la pasta più piccante che abbiamo mai assaggiato.

Per digerire un’ultima camminata di perlustrazione nel quartiere comprendente diversi bar…

Prima della buonanotte ecco qui alcuni scatti della giornata, che verranno man mano aggiornati.

A domani!

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Dopo la prima rigenerante notte abbiamo deciso che “il buongiorno si vede dal mattino”: ma no, cosa andate pensando (fate bene, fate bene ;-)), stavamo parlando della colazione, che abbiamo degustato in uno dei diversi “dunkin donuts” cittadini, tanto per effettuare un remake delle passate vacanze new yorkesi.

Terminata la colazione, come ogni turista in regola deve fare, abbiamo acquistato un biglietto di uno dei diversi tour in bus della città e ci siamo fatti cullare da un torpedone cabriolet lungo le assolate e ben ventilate vie della capitale. Lungo il tragitto ci siamo concentrati su quanto ci veniva raccontato sui luoghi e sulla storia di Berlino e non sono state scattate fotografie. Niente paura, da buon docente, Milijan ha preso appunti e ci recheremo nei luoghi più suggestivi a “recuperare il tempo perso” nei prossimi giorni: non vi lasceremo senza fotografie…

Al termine del giro, ben istruiti e anche un tantino disidratanti, abbiamo deciso di far subito tesoro delle conoscenze apprese sul bus e di recarci al viale alberato dello shopping: il Kurfürstendamm (Ku’Damm). Qui c’è di che sbizzarrirsi: si passa dai negozi di marche eleganti a quelle più giovanili, dagli autosaloni di lusso ai bar con “terrazza-vista gente che passa”, dagli alberghi rinomati ai ristoranti di sandwich inmangiabili (non perché facciano schifo, ma perché i panini sono tanto tanto tanto grandi)… Morale della favola, un paio di scarpe acquistato da Milijan, due acque minerali da 6 euro, un paninone galattico per pranzo e un milk shake della Chiquita per rigenerarsi un po’…

Prima del rientro in albergo, visto che ci vuole anche un po’ di cultura, una capatina ai resti di una chiesa abbattutta durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale con relativa nuova costruzione e un’occhiata a un monumento “di catene” eretto in memoria del Muro di Berlino.

Ed ora, dopo un breve riposino con relativo aggiornamento delle news ticinesi e una rinfrescante doccia, eccoci qui pronti per recarci a cena in un ristorante sotto alla nostra camera d’albergo e poi via ad una festa organizzata a margine della CSD in quel dello zoo di Berlino; ci avranno mica preso per bestie (:-))…

Domani vi racconteremo cosa avremo combinato, ciao ciao

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Dove eravamo rimasti? Ah sì, alla cena e alla successiva festa allo zoo…
Bene, per quanto riguarda la cena, per la seconda sera consecutiva siamo andati in un ristorante italiano, proprio sotto al nostro albergo: due pizze, due Panaché (uhm, pardon, Alster) e un ronzio di italiani vicino al nostro tavolo, che per segnalare un ritardo nella loro “fornitura” della cena hanno iniziato a dire che le bibite si scaldavano (e la cameriera, molto furba, ha portato del ghiaccio :-))

Dopo cena, spostamento in quel dello zoo di Berlino, o meglio giro completo del recinto del parco, visto che avevamo sbagliato a trovare l’ingresso della festa. Una volta entrati al “Gay Party”, abbiamo potuto notare la differenza di numero di persone che popola questi tipi di eventi tra qui a Berlino e alle nostre latitudini: decisamente non c’è paragone…
Quindi, tanta gente, parecchi ballerini provetti (che movimenti sinuosi :-P), bella musica, insomma, davvero una serata riuscita, serata terminata purtroppo intorno a mezzanotte e mezza causa ultimo treno per “rincasare”.

E oggi?

Avrete sicuramente notato tutte le nuove foto apparse nella gallery, e qui di seguito vi possiamo fare un breve resoconto della scampagnata mattutina sotto al sole cocente… Albergo – Duomo di Berlino – Palazzo dell’opera – Strada “Unter der Linden” – Hotel Adlon (dove un teutonico doc ci aveva detto che avremmo trovato una lunghissima carta di acque minerali, ma che purtroppo hanno ritirato a causa della mancata richiesta e forse anche dei prezzi un po’ elevati) – Porta di Brandeburgo (luogo in cui é anche segnalata la presenza dell’ex muro attraverso una striscia di dadi in profido) – Bundestag – Reichstag (con i diversi modernissimi palazzi amministrativi) – Hauptbahnhof (maestosa opera archittettonica ultimata non molte settimane fa).

Un pranzo fast-food e low cost alla stazione e poi via in albergo a depositare lo zaino ed il materiale hi-tech fotografico…

Visto il caldo (si parlava di 38°) abbiamo pensato che non ci sarebbe stato nulla di meglio che un po’ di shopping nel centro commerciale più grande della città … Tanti negozi sotto ad un unico tetto, design, vestiti, hi-fi, degustazione di birre e cibi e, soprattutto, aria condizionata: una vera pacchia per ogni intenditore 😉
Dopo KaDeWe, un’ulteriore visitina presso Conrad, dove Manuel avrebbe dovuto recuperare i soldi spesi in abbigliamento vario da Milijan: negozio interessante, ma operazione fallita, sarà per un’altra volta… 🙂

Nel tardo pomeriggio rientro in albergo, attività diverse per rinfrescarsi e riprendersi dalla stancante giornata e poi partenza per una serata berlinese… Cena in uno steak house, salita sulla torre della televisione con splendido panorama 360° sulla città (siamo spiacenti, niente foto, al tardo crepuscolo non sarebbero venute bene) ed infine un cocktail presso “The Cave”, uno degli innumerevoli bar “arcobaleno” del quartiere Schönenberg, dove la popolazione locale è molta, anche se non particolarmente simpatica ed interessante…

E adesso, eccoci qui…, ‘notte ‘notte (;-))

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Bene, oggi poche parole e qualche immagine in più…

La mattinata é passata a Potsdamer Platz (quello che per tanti anni è stato uno spazio vuoto, polveroso e diviso in due dal muro, tanto da essere chiamato il “buco più grande d’Europa” e che oggi è un modernissimo quartiere con alti palazzi e negozi diversi); lì abbiamo visitato il Sony Center con il relativo shop del famoso marchio.

Dopo il moderno al limite con il futuristico, siamo ripiombati nella storia, con la visita al Checkpoint Charlie (il posto di frontiera, gestito dagli americani, tra Berlino Est e Ovest), allo storico museo del muro ed un fugace passaggio accanto ad uno degli ultimi rimasugli dell’ormai leggendario muro lasciato ancora intatto dalla comunità berlinese.
Per restare in tema di storia, siamo pure andati a visitare il memoriale dell’olocausto: su una vasta area sono state erette ben 2700 steli di cemento armato di altezze diverse che danno un’immagine suggestiva a questo luogo di memoria.

Per terminare in modo piacevole questa intensa giornata abbiamo pensato di farci un giretto in barca, approfittando di uno tanti “sightseeing” sulla Spree. Nulla da dire, una tappa obbligata che ogni turista deve fare…

Dopo una pausetta rinfrescante, cena tête-à-tête in uno dei ristorantini lungo il fiume sulla pittoresca Isola dei Pescatori, luogo discreto e suggestivo che abbiamo intravisto durante il percorso fluviale: non aspettatevi troppe informazioni sul prosequio della serata 😉

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La giornata di oggi è stata caratterizzata da sole 3 parole, che potrebbero essere “sole, cuore, amore” ma in realtà sono “Christopher Street Day“. Le foto seguiranno tra non molto.

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Siamo rincasati presto per voi, e abbiamo preparato le foto della CSD (suddivise in 4 sotto-album)

Tra breve seguiranno i commenti sulla giornata odierna.

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Per riprendersi dalle emozioni di ieri, oggi ci siamo dedicati a una giornata di visite a diversi musei…

Il primo ad avere l’onore di un nostro passaggio è stato il museo The Story of Berlin, nel quale ci è stato pure possibile scoprire un bunker anti-atomico ancora “funzionante”: la fatiscenza della struttura è quantomeno preoccupante. C’è da sperare che il suo scopo sia e resti per sempre solamente turistico.

Successivamente, dopo un aristocratico pranzo chez Burger King, è stata la volta del Schwules Museum, dove vengono passati in rassegna avvenimenti storici e culturali legati all’omosessualità.

Infine ci siamo recati nel nuovissimo DDR Museum, luogo in cui sono stati ripercorsi episodi già visti in altri musei, ma esclusivamente nell’ottica della popolazione della Germania dell’est.

Un buonissimo shake all’anguria ci ha portato al termine del pomeriggio. Un po’ di tempo per digerire, poi ultima cena in un ristorante della catena Maredo, già nota da Köln, a pochi metri dall’albergo e dall’isola dei pescatori, dove ci siamo deliziati venerdì, presso il ristorante Le Provençal: cucina francese su riva di fiume tedesco.

Ed ora è tempo di saluti, ma vi promettiamo di scrivere un ultimo commento a bocce ferme una volta rincasati in quel di Locarno.

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Per riprendersi dalle emozioni di ieri, oggi ci siamo dedicati a una giornata di visite a diversi musei…

Il primo ad avere l’onore di un nostro passaggio è stato il museo The Story of Berlin, nel quale ci è stato pure possibile scoprire un bunker anti-atomico ancora “funzionante”: la fatiscenza della struttura è quantomeno preoccupante. C’è da sperare che il suo scopo sia e resti per sempre solamente turistico.

Successivamente, dopo un aristocratico pranzo chez Burger King, è stata la volta del Schwules Museum, dove vengono passati in rassegna avvenimenti storici e culturali legati all’omosessualità.

Infine ci siamo recati nel nuovissimo DDR Museum, luogo in cui sono stati ripercorsi episodi già visti in altri musei, ma esclusivamente nell’ottica della popolazione della Germania dell’est.

Un buonissimo shake all’anguria ci ha portato al termine del pomeriggio. Un po’ di tempo per digerire, poi ultima cena in un ristorante della catena Maredo, già nota da Köln, a pochi metri dall’albergo e dall’isola dei pescatori, dove ci siamo deliziati venerdì, presso il ristorante Le Provençal: cucina francese su riva di fiume tedesco.

Ed ora è tempo di saluti, ma vi promettiamo di scrivere un ultimo commento a bocce ferme una volta rincasati in quel di Locarno.

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Bene, siamo tornati da poco più di una settimana e, piano piano, abbiamo ripreso il tran tran quotidiano (chi al lavoro, chi ancora, più o meno, in vacanza).
Fermandosi per un momento a riflettere, cosa ci è rimasto della vacanza di Berlino?

Le molteplici emozioni (raccontabili e non) suscitate dalla strepitosa CSD, che ci hanno portato a voler essere un po’ più propositivi nella variegata realtà associativa omosessuale locale;
l’enorme acquario della hall del nostro albergo, i suoi pesci colorati, i sub che pulivano e le decine di turisti stipati nell’ascensore che passava al suo interno;
il magnifico panorama che si godeva dalla torre della televisione, con le tante piccole luci che si accendevano a seguito dell’arrivo del crepuscolo;
il delizioso frullato-frappé all’anguria sorseggiato sulla via “Unter den Linden” in uno dei tanti caldi pomeriggi;
il caldo soffocante all’interno dei vagoni del metrò, che ci ha portato ad utilizzare maggiormente bus e SBahn;
la sfacchinata sulla Siegessäule (ma dopotutto in vacanza si può anche soffrire un po’);
la furbizia della cameriera del ristorante sotto l’albergo per zittire gli italiani lamentosi;
la logistica minuziosa ed illegale del gruppetto di personaggi che volevano fregare i turisti con il loro gioco “Wo ist Kugel” (chissà mai perché i popoli slavi non usano gli articoli?);
la rincorsa sul lungofiume ad un battello per vedere da vicino il funzionamento di una chiusa sulla Spree;
l’ultramoderna lavagna informatizzata vista in mezzo a tanti aggeggi tecnologici nel Sony Center;
le attività da turisti scansafatiche, quali il giro in bus ed in battello: perché leggere tutto sulle guide, se
le guide leggono le cose a te?
la lentezza stratosferica delle due biondine del bar Chiquita nella preparazione degli shake di frutta;
l’enorme superficie del Tiergarten e le sue diverse composizioni: dai nudisti ai ciclisti, dai lettori agli abbronzatori;
la differenza di partecipazione agli eventi gay tra una grande metropoli ed un provinciale cantone Svizzero bigotto;
la birra “diesel” bevuta da Manuel, allungata con la coca cola: accostamento un po’ strano, non trovate?
il sandwich della Subway che ancora oggi non si capisce come abbiamo fatto a trangugiare senza far danni;
gli orsi coloratissimi dell’Onu;
l’immensa grandezza del KaDeWe, molto simile al nostro Fox Town, ma anche molto più grande;
quel po’ di cultura che abbiamo assimilato e che ci ha decisamente interessati;
l’elevato numero di locali gaii sparpagliato nei tre grandi quartieri ad essi dedicati;
lo svedese un po’ tirone che voleva un Brandy in un ristorante Francese;
le tante “colate” di cemento armato modellate con gusto architettonico notevole che stanno rendendo moderna la splendida capitale;
i futuristici palazzi di Potsdamer Platz;
la commozione del monumento ai caduti omosessuali eliminati durante il “nazionalsocialismo”;
il poter tenersi per mano senza suscitare uno scandalo nazionale;
il silenzio interrotto da una scolaresca folle nel bel mezzo del monumento dell’olocausto;
la frescura che gli alberi della Ku’Damm permettevano lungo la via dello shopping;
e tanto, tanto, tanto altro ancora…