Le opinioni dei lettori

Questa mattina, leggendo un quotidiano, mi sono imbattuto in una lettera di un lettore, che poi si è rivelato essere un vicino di casa.
Al di là di qualche “polemica” di troppo, non si può non condividere una certa parte degli argomenti esposti.
Uno sfogo ogni tanto può far bene, anche se, purtroppo, non avrà molti effetti.

Rumore in città

Oggi non ce la facevo più, ho telefonato in comune per lamentarmi del rumore assordante che da giorni incombe nel nostro quartiere a Locarno (vicino al MM Migros) dove è iniziato un nuovo cantiere. Il povero dipendente (architetto) ha dovuto subire tutta la rabbia che da giorni mi bolliva dentro per l’arroganza con cui gli imprenditori “prendono” letteralmente possesso del territorio (guarda caso in cui noi tutti abitiamo) per costruire i loro “oggetti”. Perché tanta rabbia? Perché è da 6 anni che sono in questo quartiere e praticamente intorno alla casa in cui abito è un continuo inizio e fine di cantieri, perfino 2 alla volta e/o finito uno iniziava subito l’altro. Cosa dobbiamo subire, cosa ne abbiamo subite: rumori assordanti per giorni e giorni, strade sbarrate senza alcun preavviso e senza la vigilanza della polizia, camion che occupano interi marciapiedi, che si immettono contromano nelle strade, che travolgono carrozzine con handicappati, lavori che iniziano prima delle 8 di mattina e si protraggono negli orari di pausa del mezzogiorno e/o oltre le 18 del pomeriggio. Cose che se facessi io come cittadino mi sarei beccato delle belle multe salatissime. Magari facessero poi dei bei palazzi e giardini con bei viali alberati, macché, solo degli scatoloni in tutte le salse e più alti possibile, degli oleandri striminziti come decorazione dei marciapiedi, e cancellazione di strisce pedonali per lasciare i parcheggi. Poi, morale della storia, diversi stabili sono per 3/4 vuoti (non venite a dirci che questa non è speculazione edilizia). Bella storia per una cittadina che vuol essere il polo per tutta la regione… Purtroppo non è tutto qui quello che un cittadino di Locarno è tenuto a sopportare, ma non vorrei caricare troppo questo scritto e auguro ai nostri amministratori vivamente un’illuminazione celeste per ritrovare il buon senso ed il coraggio per governare in modo “umanista” questa ahimè pallida città. Ah dimenticavo, il famoso vecchio salice del parcheggio Novartis si è salvato per poco tempo, un bel giorno di primavera contrariamente a quanto promesso, è stato abbattuto nel silenzio totale.
Patrizio Colto, Locarno

Gruppo di sostegno dell’aggregazione dei Comuni del Locarnese

Ogni tanto un po’ di politica e molte speranze possono fare bene…
Un gruppo interessante, augurandosi che porti a risultati a lungo sospirati.
Da “LaRegione” di oggi, 8 febbraio 2011.

Dopo l’assemblea costitutiva svoltasi il 23 settembre, il “Gruppo di sostegno dell’aggregazione dei Comuni del Locarnese” ha ora messo in rete un sito ( www.aggregazionelocarnese.ch ), in cui presenta i propri obiettivi in vista dell’importante votazione consultiva che avrà luogo nel mese di giugno.
Del Comitato provvisorio fanno attualmente parte quattro ex sindaci: Remo Lardi e Piero Mazzoleni, Minusio; Marco Balerna, Locarno e Stefano Valli, Brione sopra Minusio, nonchè Annamaria Gélil di Minusio; Marco Cacciamognaga di Losone e Renate Suter di Orselina. Responsabile per i problemi giuridici è l’avvocato Riccardo Rondi mentre del sito web si occupa l’ingegner Aurelio Ballabio. Sono già una sessantina – l’elenco completo è pubblicato online – le personalità della nostra regione che hanno dato adesione all’iniziativa.

All’insegna dello slogan “Una città, una realtà!”, il Gruppo di sostegno – quale associazione apartitica – intende impegnarsi dapprima per la concretizzazione del progetto d’aggregazione dei Comuni della sponda sinistra del fiume Maggia (Locarno, Muralto, Minusio, Orselina, Brione sopra Minusio, Tenero-Contra e Mergoscia) e successivamente proporre anche l’allargamento ai Comuni del Piano di Magadino, della Verzasca, del Gambarogno e del Circolo delle Isole « per realizzare una grande città veramente attrattiva ».

Secondo il Gruppo di sostegno « è necessario che il Locarnese abbia, per il suo sviluppo, una città con una forza finanziaria e politica tale da portarla a diventare un polo forte e attrattivo, con voce in capitolo nel contesto cantonale ». « In fondo – considera – si tratta di raggiungere un obiettivo di per se facile da realizzare se i politici e l’opinione pubblica sapranno guardare al proprio territorio, dimenticandosi i campanilismi, la preoccupazione di potere e l’egoismo che vede nel tasso di moltiplicatore una delle ragioni dello statu quo. L’obiettivo può essere raggiunto solo con l’aggregazione dei comuni, eliminando i confini politici, perché quelli geografici sono già stati eliminati dalla storia degli insediamenti della popolazione: nella realtà l’agglomerato è un tutt’uno ».
Secondo i promotori del Gruppo di sostegno, « l’opinione che si possa continuare con lo stato attuale delle cose, risolvendo i problemi attraverso varie forme di “collaborazione”, non trova una giustificazione: l’esperienza ha purtroppo insegnato che ciò non è possibile o comunque estremamente difficile da realizzare. E infatti quante sono le occasioni perse dal Locarnese, o quanti ritardi ha accumulato (accompagnati da costi enormi) la realizzazione di determinate opere, perché ogni comune aveva la propria ricetta (tunnel Mappo-Morettina, depurazione delle acque, casinò di tipo A o B ecc.). E ancora, quali e quante opere non realizzate (il Locarnese, polo turistico cantonale, neppure ha saputo assicurarsi la Scuola superiore alberghiera e del turismo) ».

A chi ritiene che i tempi non siano ancora maturi, il Gruppo ribatte invece che lo sono certamente: già il 22 aprile del 1907 i sindaci dell’agglomerato del Locarnese avevano lanciato l’idea della fusione, preoccupati per il futuro della regione. « È trascorso da allora oltre un secolo – afferma – e occorre fare in modo che i tempi, più che alla maturazione, non portino alla marcescenza ». Del resto – chiede provocatoriamente – « quando matureranno i tempi? Quando non avremo più niente da rivendicare? Quando il Locarnese si vedrà impoverito dei posti di lavoro che contano? Quando le singole pianificazioni avranno compromesso del tutto le soluzioni regionali di utilizzo del territorio? Quando i comuni faranno sempre più fatica a trovare le persone disposte ad amministrarli (e in parte è già così da qualche legislatura)? » Pertanto, secondo il Gruppo di sostegno, « Locarno va rilanciata attraverso l’aggregazione dei Comuni, concentrando una leadership di politici che, al momento, non conosce », in modo da dare « nuovi stimoli alla regione e fiducia ai propri cittadini ». Sul sito è pubblicato anche il tagliando d’adesione al Gruppo di sostegno.

Gli interessati possono contattare Remo Lardi, Via Contra 335, 6648 Minusio ([email protected]).