Montréal ’09: partenza e primi passi

Tutto ha avuto inizio, come spesso accade, a Lugano Airport, dove un aereo della Darwin Airline ci ha preso in consegna (con tanto di assistente di volo che conosciamo, ma della quale non ricordiamo più il nome: help, Roby e Francesca, aiutateci a rimembrare) e ci ha condotti a Zurigo, da dove un altro aereo – ben più grosso e della compagnia di bandiera – ci ha trasportati sino alla destinazione finale. Il volo, durato all’incirca 8 ore e mezza (sommando i due tragitti) è stato decisamente tranquillo dal punto di vista meteorologico e di turbolenze, mentre lo è stato un po’ meno dal lato della calma in cabina, di tanto in tanto “allietata” da bambini piangenti o da strani individui che si spostavano per i corridoi a piedi nudi…
Tant’è che alle 16.30 (ora locale), dopo il tragitto dall’aeroporto operato su un bus molto umido e poco climatizzato (per la gioia di Manuel), siamo arrivati presso il nostro albergo: lo stabile è decisamente datato, ma restaurato perfettamente in stile moderno. Sia la hall che la camera che ci ospita sono arredate con mobili di alto gradimento ed il personale si è rivelato da subito molto accogliente: abbiamo sicuramente fatto un’ottima scelta, o perlomeno ci è andata bene.
Dopo aver preso possesso degli spazi e dopo una rinfrescatina, siamo usciti per visitare il quartiere nei dintorni dell’albergo, ovvero Vieux-Montréal e Vieux-Port. Aperitivo, cena presso Steak Frites e rientro in albergo, per poi concederci una prima notte riposante, dopo una lunga giornata di viaggio.

Questa mattina, svegliatici di buon ora, dopo una colazione in albergo, ci siamo diretti alla tradizionale visita turistica della città in bus del primo giorno. Siamo scesi dal bus a due piani dopo due ore e poco più, abbronzati ed entusiasti. Questa città è davvero fantastica: si passa in un batter d’occhio dalle strade trafficate costeggiate da alti palazzi alla tranquillità dei quartieri residenziali, dalla riva del fiume con i movimenti del porto alla collina con la quiete dei boschi, dalle larghe strade dello shopping alle strette viuzze dei bar e dei ristoranti. Un vero “pot-pourri” di quartieri diversi, intersecati tra loro con la vivacità che permette ad ogni città di essere interessante ed accogliente. Eppure… non abbiamo ancora visto tutto!
Dopo un pranzo in uno dei numerosi ristoranti di Rue Crescent, ci siamo spostati a visitare la zona dei tre tribunali, il Marché Bonsecours e nuovamente la zona del porto, che oggi aveva dei colori decisamente più brillanti di ieri, vista la presenza del sole. Una capatina sulla torre dell’orologio che serviva in passato a registrare le barche in arrivo, una birretta su Place Jacques Cartier, allietata da diversi artisti da strada, e via a riposarsi un po’ in albergo, prima dell’uscita serale: oggi si va al Village…

A presto con ulteriori aggiornamenti. Ora godetevi la gallery e il breve filmato, e non esitate a commentare.

Gita domenicale

Per contrastare un po’ il caldo della giornata odierna, abbiamo pensato di farci una scampagnata tutt’altro che impegnativa in quel di Cardada.
Partenza da Locarno con la funicolare e proseguimento del viaggio con la funivia griffata Botta, che da Orselina ci ha trasportati in sei minuti ai 1340 metri della “montagna” che sovrasta il lago ed il Delta della Maggia.
Poco prima di salire sulla cabina trasparente abbiamo avuto la prima sorpresa: in vetta ci avrebbe aspettato la festa popolare organizzata dalla Pro locale. Polenta e Brasato come menù, musica dal vivo e tombola con ricchi premi.
Ovviamente abbiamo deciso di declinare l’invito alla festa e ci siamo dedicati al relax: breve passeggiata nel nucleo di Cardada-Colmanicchio, pausa pranzo con costine e Panaché al ristorante vicino alla partenza/arrivo della funivia, riposino sul prato, gelatino e poi di nuovo verso la pianura.
La permanenza in vetta è stata davvero rilassante e molto piacevole: il sole, la brezza, il buon cibo, i parapendio,… tutto perfetto e tutto “rovinato” durante la discesa in funicolare da Orselina a Locarno, dove siamo stati “sommersi” da turisti italiani in gita scolastica.

Ora basta parole, godetevi foto e video.

P.S.: chissà se qualcuno riconoscerà una certa fontana presente su una delle immagini 😉

Nuovi Tilo?

Oggi, sulla tratta Giubiasco-Locarno, ho avuto il piacere di viaggiare
su un convoglio Tilo diverso dagli altri e che presumo possa essere
nuovo.
Notate i sedili nuovamente in stoffa con il poggiatesta
“tatuato” (probabilmente non si vede il numero 1 inciso) ed il
tavolino in vetro.
Infine due composizioni di sedili (vicino alla porta della cabina di
guida) si trovano in posizione rialzata.
Non so ancora dire se i sedili sono nuovamente più comodi, ma mi pare
che siamo sulla buona strada…

Una volta che sono sceso a Locarno ho notato che non si trattava di un
Tilo, bensì di una composizione targata esclusivamente “FFS”.