L’apertura del passo del San Gottardo

Ormai è quasi una tradizione: ogni anno, quando apre il passo del San Gottardo ci piace andare a vedere i muraglioni di neve, e l’inevitabile orda di turisti (come noi) che ha la stessa idea.

Siamo partiti da Locarno con 23 gradi, per arrivare in cima al passo con 8 gradi. Tempo di fare qualche foto e mangiare un wienerli rispettivamente bratwurst, è arrivata la nebbia, e la temperatura è scesa a 2 gradi. Proprio le temperature che fanno per me (ma forse non per Milijan ;-)).

Dietro-front, tappa d’obbligo al Caseificio del Gottardo, e a casa. E ora, vi lascio alle consuete foto

Buone nuove

Eh sì, attendevo solo il famigerato “pezzo di carta” per poter definitivamente gioire…
L’attesa è finita ed il re-incarico in quel di Lamone-Cadempino è ora confermato: almeno ancora per un anno scolastico “mi avranno tra i piedi”, eheh.

Ed ora, beh, potrò passare le imminenti vacanze estive con un po’ più di relax, senza stress da disoccupato, senza dover spulciare il Foglio Ufficiale due volte alla settimana e senza dover spedire decine di concorsi infruttuosi.

Potrò finalmente dedicarmi di più a me stesso e a chi mi deve sopportare, senza tralasciare la preparazione per i miei alunni che avrò l’anno prossimo (gli stessi di quest’anno): sapendo che classe avrò, potrò decisamente sfruttare meglio il tempo a mia disposizione, unendo l’utile al dilettevole, sperando così di arrivare a settembre fresco come una rosa…

“Ponte” a Davos, edizione maggio 2009

Da tempo ormai si mormorava nell’aria che questo strabiliante evento avrebbe avuto luogo in data 22 maggio: il noleggio di una Audi A5 cabrio…

Non entro nel merito delle deprimenti condizioni meteorologiche della mattinata e delle relative crisi di nervi, allentatesi poi con l’opportunità di posticipare il noleggio presso Europcar di qualche ora e di sfruttare la vettura anche durante la mattinata di sabato 23.
In breve alcuni dettagli tecnici del gioiellino: Audi A5 cabrio con 200 km di vita, colore nero, quattro sedili pelle/alcantara, motore 2.0TFSI con 211 cavalli e cambio a variazione continua “Multitronic”. Ci sono altri dettagli che si possono narrare, ma il succo credo stia tutto qui.
Che dire dell’esperienza? Beh, certamente la visuale in una cabriolet cambia notevolmente rispetto ad una vettura normale, ci si lascia accarezzare dalla brezza e dal sole e ci si culla con l’andatura che, di norma, con una vettura del genere diventa prettamente turistica e meno sportiva (a parte quando si deve affrontare qualche passo o qualche tragitto che invita a pigiare l’acceleratore, sempre nei limiti ovviamente). Abbiamo individuato i limiti del cambio Multitronic in una certa lentezza a raggiungere la velocità di crociera desiderata e possiamo affermare con tranquillità che questo tipo di cambio è più adatto ad una guida rilassata, piuttosto che alla sportività (che si può apprezzare con un altro genere di cambio automatico sequenziale, chiamato S-Tronic). Un altro piccolo difetto è individuabile nel fatto che, anche se si tratta di una comoda quattro posti, in realtà i passeggeri posteriori, già all’andatura di 80 km/h, soffrono un po’ della forza del vento e, di conseguenza, di una certa rigidità di temperatura. Non credo sia opportuno andare oltre, raccontare le emozioni che tale esperienza di guida ha potuto suscitare, si rischierebbe di annoiare troppo chi di auto “se ne fa un baffo” 😉
Quello che si può aggiungere è l’itinerario che abbiamo percorso con questa meravigliosa creatura sempre “all’avanguardia nella tecnica”. Siamo partiti da Davos e abbiamo raggiunto Sargans passando da Thusis e Coira; in seguito abbiamo raggiunto nuovamente Davos, via Landquart e Klosters, per poi dirigerci in Engadina valicando il passo della Flüela. Dopo una pausa a St Moritz siamo ritornati al punto di partenza, passando dal passo dello Julier e da Tiefencastel. La mattina di sabato, invece, abbiamo percorso la strada che ci ha portato a Lenzerheide e quasi subito ritorno alla base.

Ovviamente il nostro “Ponte” non è stato tutto improntato sulla vettura a noleggio. Ecco qui di seguito alcuni altri punti salienti, anche se ormai fanno quasi parte della “routine davosiana“: gita al laghetto con merenda data agli scoiattoli, passeggiata alla Schatzalp (con relativa slittovia estiva, ma senza scoiattoli sul sentiero), pasti presso Kafee Klatsch, Cioccolino, Ristorante Il Padrino e Steak House Buffalo, cena casalinga à la méxicaine, shopping presso la Boutique Azzurro e puntatina al Casinò, dove Curzio ha vinto una ragguardevole somma di denaro (fortunello, eheh).

Durante la giornata di domenica abbiamo pensato di visitare meglio Lenzerheride, visto che sabato l’abbiamo solo intravista: con un po’ di delusione abbiamo scoperto che il lago Heidsee nei pressi di Valbella sembra più una palude che un luogo di relax ed il paese è risultato non troppo entusiasmante, anche se chiaramente il nostro metro di paragone resta pur sempre Davos, che è una località particolarmente attrattiva. Fortunatamente abbiamo individuato un ristorantino molto carino, dove abbiamo pranzato bene ed in seguito abbiamo anche fatto una capatina nei pressi di una casa dove ho svolto un campeggio scout nel lontano 1998. Scendendo verso Coira, ci siamo poi fermati a Pradaschier, dove abbiamo percorso una lunghissima slittovia estiva (si dice che sia la più lunga del mondo): un’ultima scossa di adrenalina (e anche un po’ di timore sulla stabilità dell’impianto da parte mia, eheh) per coronare queste giornate di ottima compagnia, di divertimento e di rilassamento totale.

Non resta che lasciarvi qualche scatto per farvi diventare verdi d’invidia e ringraziare Curzio e Giana per i bei momenti esilaranti che hanno condiviso con noi… Ah, ed ora vado a soffiarmi il naso, visto che mi sono beccato un bel raffreddore facendo lo sborone sui sedili posteriori della A5 😉

Paonessa-Sinicco’s family present…

… Leonardo!

No, non è il titolo di un film di successo o la rievocazione di un personaggio storico importante, è semplicemente il nome del nipotino che ha visto per la prima volta la luce giovedì 14 maggio alle 01.05.

Il pargolo era lungo (o corto) 49 centimetri e pesava 3 chili e 190 grammi: un fuscellino, non c’è che dire.

Il giorno dopo la nascita mi sono recato a far visita al piccolo e alla sua mamma… L’accoglienza del nipotino non è certamente stata caratterizzata dal suo entusiasmo di vedere il suo zio: infatti per buona parte della mia presenza, Leonardo dormiva.
Dopo essersi svegliato, invece, mi ha deliziato con i suoi vaggiti e urletti e mi ha pure insegnato che i neonati, seppure piccoli, fanno davvera tanta, ma tanta “pupù”.

E dopo questa immagine non forse troppo edificante, lascio spazio a lui…
Ancora benvenuto a Leonardo e tanti complimenti e auguri a mamma Karin e a papà Antonio.

È uno scherzo???

Ma questo qui è un genio, ahahahah…
Notizia ATS letta poco fa.

Germania: 23’000 euro volano da cabriolet, chiusa autostrada



È durato solo pochi minuti, per un giovane automobilista tedesco, il sogno di guidare una fiammante Audi decappottabile: i 23’000 euro in contanti necessari per acquistare l’auto erano già pronti, ma l’uomo li ha messi sul sedile posteriore della vettura – dimenticandosi probabilmente che si trattava di una cabriolet – e i biglietti sono volati via durante un giro di prova in autostrada.
È successo nel Nord della Germania, lungo il tratto dell’autostrada A2 fra Garbsen e Hannover-Herrenhausen, che la polizia – subito chiamata dal distratto automobilista – ha chiuso al traffico in entrambe le direzioni per circa mezz’ora per cercare di recuperare la somma.

“Sembra che l’automobilista non fosse abituato a guidare vetture decappottabili”, ha riportato la stampa tedesca. Hanno dato la caccia alle banconote – in tagli da 100, 200 e 500 – otto agenti, che alla fine sono riusciti a recuperare circa ventimila euro.

“I rimanenti tremila euro non sono stati trovati”, ha detto una portavoce della polizia. Non è chiaro se il giovane abbia ancora intenzione di acquistare l’auto.

La prossima settimana, quando noleggeremo una A5 cabrio, cercheremo di non mettere soldi nei sedili posteriori…

Non c’è due senza tre

Speriamo che questo modo di dire non si avveri, almeno per quello che concerne le mie esperienze ferroviarie.

Ieri mi trovavo sul treno tra Lamone e Bellinzona ed i minuti di ritardo si sono accumulati sempre più. All’altezza di Rivera ho incrociato un convoglio fermo ed una volta rincasato ho letto questa notizia:

Questo pomeriggio poco prima delle 16.30, l’autista di un autocarro stava transitando sotto il sottopassaggio ferroviario nei pressi del campo di calcio di Bironico, in direzione di Rivera. Per cause da determinare, il braccio meccanico che teneva ferma una baracca da cantiere trasportata sull’autocarro è rimasto incastrato sopra il ponte.
Il gancio del braccio meccanico è finito sui binari e un treno che circolava in direzione sud non è riuscito ad evitare l’urto che ha causato ingenti danni al convoglio ed al binario nord-sud.
Nessuno della trentina di passeggeri a bordo del treno èrimasto ferito. Per contro il traffico ferroviario è stato deviato sull’altro binario, quello rimasto intatto, fa sapere la polizia cantonale ticinese.


Ticinonews

Oggi, invece, il treno Bellinzona – Locarno si è fermato a Giubiasco e il macchinista ha comunicato che avrebbe “saltato” la stazione di Cadenazzo. Una volta passati da quella stazione, dal finestrino si potevano notare numerosi automezzi dei pompieri sul piazzale dei posteggi e la strada cantonale che passa lì vicina era completamente sbarrata al traffico. Una volta giunti a Locarno, poi, è stato comunicato che a Cadenazzo c’è stato un incidente chimico e qui sotto riporto la notizia dei media:

L’allarme è scattato attorno alle 16:15. Il Centro Soccorso chimico di Bellinzona è stato chiamato a causa della fuoriuscita di una sostanza tossica ed esplosiva da un vagone su un binario di una ditta privata nei pressi della stazione Cargo di Cadenazzo.
Pompieri, Croce Verde di Bellinzona e polizia si sono precipitati sul posto. Vista la pericolosità della sostaza la polizia ha completamente isolato la zona ed ha allontanato le persone nelle vicinanze della stazione, sia dai luoghi pubblici che da quelli privati.
La sostanza è fuoriscita a causa di un buco in un bidone. Il vagone è stato chiuso e sono in corso gli accertamenti per stabilire l’esatta natura della sostanza.
L’incidente sta causando grossissimi disagi al traffico. La strada cantonale che collega Bellinzona a Locarno è stata sbarrata in diversi punti ed il traffico è deviato verso gli altri assi della regione, per esempio verso Gudo e Sementina. I treni inoltre non si fermano più alla stazione di Cadenazzo.


Ticinonews

E la prossima volta cosa succederà??? Spero solo che i miei treni restino sempre e comunque indenni, eheh.

Giri pista in un Boeing 737

Durante la propria formazione, un pilota passa inevitabilmente dai “giri pista” o “touch-and-go”: si atterra, e subito dopo si decolla di nuovo, senza tornare al parcheggio.

Di solito uno però può fare queste cose con aerei piccoli (e poco costosi). Quasi mai un pilota può fare i giri pista su un aereo di linea (ma si limita a farli sul simulatore). Raramente capitano però delle eccezioni. Una di queste si può trovare in questo articolo.

Per chi non avesse voglia di leggere, ecco il video:

Scusate ma… per me vedere un Boeing 737 che fa touch-and-go è qualcosa di emozionante. Spero che qualcuno condivida questa emozione 😉

Gita alle Isole Borromee

Domenica 3 maggio 2009: per oggi era pianificato un volo a Zurigo, insieme a Matteo, un altro pilota “nato e cresciuto” all’Avilù. Ma la meteo ha voluto diversamente: c’era un simpatico mare di nebbia che circondava l’aeroporto di Zurigo, che si è poi dissoluta verso mezzogiorno, ma che ci ha impedito comunque (visto che scadeva l’orario dello slot) di affrontare questo viaggio, che ormai è nell’aria da mesi.

Quindi, dopo una levataccia alle 6.45, eravamo a casa alla ricerca di un piano B, che per fortuna è venuto in mente a Milijan: andiamo a fare i turisti alle Isole Borromee!

Detto fatto, dopo un’oretta eravamo sul posto. Prima impressione: le varie società di navigazione si scannano a furia di concorrenza e a farsi 20 centesimi di sconto l’uno con l’altro. Noi abbiamo optato (quasi senza alternative, talmente sono agguerriti) per la Moby, che in pochi minuti ci ha portato all’Isola dei Pescatori: perlustrazione a piedi da cima a fondo (2 volte, per vedere dove fermarsi a bere e mangiucchiare qualcosa), isola molto carina e pittoresca, neanche troppo sfigurata dall’avvento del turismo. Poi, pausa aperitivo (e alla fine anche pranzo, visto che il “piccolo” piatto di tagliata era gigante) al ristorante La Malghera: tutto molto buono, oltre al personale simpatico e carino 😉

In seguito, il nostro fidato battellino Moby ci ha portati all’Isola Bella, che è caratterizzata da un grandissimo palazzo con dei giardini. Probabilmente varrebbe la pena visitare il tutto, ma richiederebbe un po’ più di tempo, e noi eravamo già in giro da un po’… quindi abbiamo rinviato. Per il resto, quest’isola ci è piaciuta meno rispetto alla prima: è diventata praticamente solo turistica, con chioschetti vendi-torleri un po’ ovunque.

Tornati sulla terraferma, abbiamo fatto un giretto per le vie di Stresa: simpatico paese. Ma la cosa più rustica sono certe persone del posto: sì, facevano il pic-nic nel prato adiacente il posteggio, con tavolino e tutto! 🙂

E infine, ritorno a casa: 1 ora e 35 di viaggio per 54 km… viva le colonne in dogana.

Che dire, comunque un’escursioncina da raccomandare se un giorno non sapete cosa fare. E ora come sempre vi lasciamo a un po’ di foto.

Touristen per kaso

Ed eccoci qua, in mezzo ad una folla di turisti, a cena ad Askona
(come sempre rigorosamente con la K). Siamo anche riusciti a trovare
un tavolo al Ristorante Nostrana, cosa rara in questa stagione.

Buon sabato sera a tutti!