Prima tappa: Westside

No, non siamo in qualche quartiere di Londra (non ancora…), ma nel
centro commerciale più grande della Svizzera, alle porte di Berna. Qui
abbiamo pranzato e fatto mezzo shopping: una giacca per me e quasi una
macchina fotografica per Manuel (non volevamo quella di esposizione,
attenderemo di trovarne un'altra altrove).
Ora si riparte…

Dove stiamo andando?

Indovinello … Dove stiamo andando? Ok, da questa foto colta in un
momento artistico è difficile capirlo 🙂

Siamo in viaggio per andare a passare un week end al nord delle alpi.
Se dovessero nascere foto utilizzabili, non esiteremo a postarle.

Buon week end a tutti!

Turisti a Locarno

Ebbene sì, capita anche noi di fare i turisti per caso a Locarno,
soprattutto in giornate quasi estive come oggi.

Non sapete cosa fare? Venite anche voi a fare un giro nella capitale
del turismo ticinese 🙂

Volo in Leventina

Come capita ogni 2 anni, sta arrivando a scadenza il mio “rating” (in parole improprie: brevetto di pilota). E come sempre, mi ritrovo un po’ di corsa a fare le ore minime necessarie al mantenimento: già, con la meteo non sempre clemente, e il tempo un po’ tiranno, non riesco a volare quanto vorrei.

Da qualche giorno, però, la meteo collabora; ecco quindi il bellissimo volo a Samedan, di cui abbiamo scritto qualche giorno fa, e poi il volo di oggi: un breve giro del Ticino, accompagnato da Ale, che ha gentilmente fatto una marea di foto.

Aria tranquilla, cielo un po’ meno limpido rispetto a quello di un paio di giorni fa, ma comunque eccezionale. Decollo verso le 14.45, e via verso il Ceneri, Bellinzona, poi su per Biasca fino al passo del San Gottardo. Dietro front, discesa lungo la stessa valle, e poi rientro da Brissago, poi Luino.

Nessun evento particolare, a parte il fatto che la torre di Locarno sembra avermi scambiato per un elicottero (ehi, io ho l’elica davanti, non sopra!).

Ma bando alle ciance, vi lascio alle foto … buona visione!

From Volo in Leventina 07.10.08

Volo a Samedan (prospettiva del pilota)

Ed eccoci a casa dopo uno splendido volo a Samedan (St. Moritz), dal quale il solerte passeggero e fotografo Milijan ha già postato poche ore fa qualche immagine in diretta.

Abbiamo effettuato il volo in “tandem” (non proprio un termine corretto), insieme a Matteo, un altro pilota privato fresco fresco di scuola Avilù. Grazie a noi, 2/3 della flotta Avilù si trovava in Engadina 🙂

La giornata era perfetta: un “braccio” dell’anticiclone delle Azzorre si è esteso fin sulla Svizzera, spazzando via il brutto tempo (in Engadina) e il Favonio (in Ticino), per lasciare posto ad una giornata con i classici 7 soli.

Ero un po’ preoccupato per il vento (Meteosvizzera prevedeva vento da ovest con turbolenze), ma per fortuna se n’è rimasto in Svizzera Romanda. Il volo è stato molto tranquillo, sia all’andata che al ritorno. Siamo solo stati sorpresi dall’utilizzo della pista 21 (atterraggio da nord verso sud, per intenderci), che ci ha costretto a fare un “giro pista” all’interno della stretta valle. Un’esperienza interessante.

Quindi, pranzo al ristorante dell’aeroporto (non meglio precisata salsiccia engadinese per Milijan, e Schnitzel-Pommes-Frittes per me) e di nuovo partenza verso Lugano.

Ma ora, senza dilungarmi troppo, vi lascio al filmato del decollo da Samedan, e ad alcune foto che trovete cliccando qui.

From Volo a Samedan 05.10.08

Scampagnata a St. Moritz

Finalmente una bella domenica di sole ci permette di partire per un
bel volo alpino. Destinazione: l’Engadina… Il pilota controlla
minuziosamente gli ultimi dettagli e poi si parte. Buon volo…

Viaggio in treno, ma abolite il Cisalpino!

Oggi ho avuto il piacere di recarmi oltre Gottardo, in quel di Zurigo, per una riunione di lavoro. Complimenti alle FFS: ora anche i vagoni di alcuni treni sull’asse del Gottardo iniziano ad avere un aspetto umano, e hanno addirittura una presa di corrente!

Ecco qui una foto del vagone “nuovo” (non c’era in giro anima viva):

Al ritorno purtroppo non avevo alternative, e mi sono dovuto accontentare del Cisalpino, ormai amorevolmente soprannominato “Cesso alpino”. Oggi più che mai la descrizione era idonea: nonostante il treno abbia più o meno funzionato (già, aveva solo 5 minuti di ritardo, un miracolo per questo modello), in compenso emanava al suo interno uno sgradevole odore che oserei definire un “incrocio tra una fognatura guasta e una toilette”. Inoltre, il personale ha pensato bene di utilizzare la zona bagagli come magazzino per le bibite, con conseguenti andirivieni di camerieri.

In conclusione, vi consiglio di visitare il sito www.cessoalpino.com per vedere qualche statistica di (non) funzionamento di questa meraviglia della tecnica.