Gita domenicale

Per contrastare un po’ il caldo della giornata odierna, abbiamo pensato di farci una scampagnata tutt’altro che impegnativa in quel di Cardada.
Partenza da Locarno con la funicolare e proseguimento del viaggio con la funivia griffata Botta, che da Orselina ci ha trasportati in sei minuti ai 1340 metri della “montagna” che sovrasta il lago ed il Delta della Maggia.
Poco prima di salire sulla cabina trasparente abbiamo avuto la prima sorpresa: in vetta ci avrebbe aspettato la festa popolare organizzata dalla Pro locale. Polenta e Brasato come menù, musica dal vivo e tombola con ricchi premi.
Ovviamente abbiamo deciso di declinare l’invito alla festa e ci siamo dedicati al relax: breve passeggiata nel nucleo di Cardada-Colmanicchio, pausa pranzo con costine e Panaché al ristorante vicino alla partenza/arrivo della funivia, riposino sul prato, gelatino e poi di nuovo verso la pianura.
La permanenza in vetta è stata davvero rilassante e molto piacevole: il sole, la brezza, il buon cibo, i parapendio,… tutto perfetto e tutto “rovinato” durante la discesa in funicolare da Orselina a Locarno, dove siamo stati “sommersi” da turisti italiani in gita scolastica.

Ora basta parole, godetevi foto e video.

P.S.: chissà se qualcuno riconoscerà una certa fontana presente su una delle immagini 😉

L’apertura del passo del San Gottardo

Ormai è quasi una tradizione: ogni anno, quando apre il passo del San Gottardo ci piace andare a vedere i muraglioni di neve, e l’inevitabile orda di turisti (come noi) che ha la stessa idea.

Siamo partiti da Locarno con 23 gradi, per arrivare in cima al passo con 8 gradi. Tempo di fare qualche foto e mangiare un wienerli rispettivamente bratwurst, è arrivata la nebbia, e la temperatura è scesa a 2 gradi. Proprio le temperature che fanno per me (ma forse non per Milijan ;-)).

Dietro-front, tappa d’obbligo al Caseificio del Gottardo, e a casa. E ora, vi lascio alle consuete foto

Paonessa-Sinicco’s family present…

… Leonardo!

No, non è il titolo di un film di successo o la rievocazione di un personaggio storico importante, è semplicemente il nome del nipotino che ha visto per la prima volta la luce giovedì 14 maggio alle 01.05.

Il pargolo era lungo (o corto) 49 centimetri e pesava 3 chili e 190 grammi: un fuscellino, non c’è che dire.

Il giorno dopo la nascita mi sono recato a far visita al piccolo e alla sua mamma… L’accoglienza del nipotino non è certamente stata caratterizzata dal suo entusiasmo di vedere il suo zio: infatti per buona parte della mia presenza, Leonardo dormiva.
Dopo essersi svegliato, invece, mi ha deliziato con i suoi vaggiti e urletti e mi ha pure insegnato che i neonati, seppure piccoli, fanno davvera tanta, ma tanta “pupù”.

E dopo questa immagine non forse troppo edificante, lascio spazio a lui…
Ancora benvenuto a Leonardo e tanti complimenti e auguri a mamma Karin e a papà Antonio.

Gita alle Isole Borromee

Domenica 3 maggio 2009: per oggi era pianificato un volo a Zurigo, insieme a Matteo, un altro pilota “nato e cresciuto” all’Avilù. Ma la meteo ha voluto diversamente: c’era un simpatico mare di nebbia che circondava l’aeroporto di Zurigo, che si è poi dissoluta verso mezzogiorno, ma che ci ha impedito comunque (visto che scadeva l’orario dello slot) di affrontare questo viaggio, che ormai è nell’aria da mesi.

Quindi, dopo una levataccia alle 6.45, eravamo a casa alla ricerca di un piano B, che per fortuna è venuto in mente a Milijan: andiamo a fare i turisti alle Isole Borromee!

Detto fatto, dopo un’oretta eravamo sul posto. Prima impressione: le varie società di navigazione si scannano a furia di concorrenza e a farsi 20 centesimi di sconto l’uno con l’altro. Noi abbiamo optato (quasi senza alternative, talmente sono agguerriti) per la Moby, che in pochi minuti ci ha portato all’Isola dei Pescatori: perlustrazione a piedi da cima a fondo (2 volte, per vedere dove fermarsi a bere e mangiucchiare qualcosa), isola molto carina e pittoresca, neanche troppo sfigurata dall’avvento del turismo. Poi, pausa aperitivo (e alla fine anche pranzo, visto che il “piccolo” piatto di tagliata era gigante) al ristorante La Malghera: tutto molto buono, oltre al personale simpatico e carino 😉

In seguito, il nostro fidato battellino Moby ci ha portati all’Isola Bella, che è caratterizzata da un grandissimo palazzo con dei giardini. Probabilmente varrebbe la pena visitare il tutto, ma richiederebbe un po’ più di tempo, e noi eravamo già in giro da un po’… quindi abbiamo rinviato. Per il resto, quest’isola ci è piaciuta meno rispetto alla prima: è diventata praticamente solo turistica, con chioschetti vendi-torleri un po’ ovunque.

Tornati sulla terraferma, abbiamo fatto un giretto per le vie di Stresa: simpatico paese. Ma la cosa più rustica sono certe persone del posto: sì, facevano il pic-nic nel prato adiacente il posteggio, con tavolino e tutto! 🙂

E infine, ritorno a casa: 1 ora e 35 di viaggio per 54 km… viva le colonne in dogana.

Che dire, comunque un’escursioncina da raccomandare se un giorno non sapete cosa fare. E ora come sempre vi lasciamo a un po’ di foto.

Touristen per kaso

Ed eccoci qua, in mezzo ad una folla di turisti, a cena ad Askona
(come sempre rigorosamente con la K). Siamo anche riusciti a trovare
un tavolo al Ristorante Nostrana, cosa rara in questa stagione.

Buon sabato sera a tutti!

C’era una volta…

… la primavera.

Questa mattina sono stato svegliato dal rumore della pioggia e,
seppure questo possa essere noioso, è un fenomeno di per sé normale
per la stagione.
Uscendo di casa con la giacca jeans mi sono velocemente reso conto che
sarebbe stato preferibile indossare un indumento che tenesse più caldo
(ma non avevo voglia di rincasare a fare il cambio d'abito); questa
sensazione si è resa ancora più viva durante l'attesa del treno a
Giubiasco…
Il "ritorno" dell'inverno viene poi amplificato osservando le cime
delle montagne, dove, intorno ai mille metri, è ancora caduta la neve
(nelle foto si dovrebbe riuscire a scorgere questa spolverata).

E per fortuna siamo a fine aprile 🙁

Il riposo del guerriero

E dopo aver osservato e analizzato turisti per mezzo pomeriggio, il guerriero si riposa prendendo il sole (che finalmente è arrivato) sul balcone, dove nessuno lo può vedere … a parte la macchina fotografica nascosta che lo stava aspettando 🙂

Eh sì, sembra proprio che la primavera stia arrivando. Milijan non vedeva l’ora dell’innalzamento delle temperature. Io sono già più scettico (chi mi conosce sa che sto bene dai 15 gradi in giù), ma devo ammettere che, finché restiamo sui 20 gradi, la cosa è molto gradevole. Speriamo che duri, e che i 30 gradi arrivino il più tardi possibile!

E se ci fosse stato il sole?

Qualche giorno fa l'illustre quotidiano d'oltralpe Blick invitava i
nostri connazionali di lingua tedesca a non venire in Ticino, viste le
poco promettenti previsioni meteo.
Oggi, domenica di Pasqua, il sole non è in gran forma, ma neanche la
prospettata pioggia si è fatta vedere: perchè non andare in quel di
Ascona?
Già l'inizio della gita faceva capire che i turisti non hanno letto il
Blick: infatti abbiamo incontrato un po' di coda all'entrata
dell'autosilo e questo non succede molto spesso…
La sorpresa l'abbiamo avuta in Piazza: una vera marea di gente, che se
ne è strafregata della possibile copertura del cielo.

Chi è che c'era in mezzo a tutta quella folla?
Guardate la foto e scoprirete che, vestito di rosso, c'era una
"colonna portante" della RSI, accompagnato dai turisti che le
telecamere de Il Quotidiano seguivano per l'intero week-end…
Where's Giorgio (tratto dal gioco dove si deve cercare Wally)?

Le 3 P di questo week-end

Il nostro week-end è stato caratterizzato da 3 P: Pinzimonio, Pic Nic e Porno.

Pinzimonio: ottimo ristorante di Como dove abbiamo cenato sabato sera, dopo un paio d’ore di piacevole shopping in compagnia. Da raccomandare!

Pic-Nic: per variare un po’ il pranzo domenicale, siamo andati a prenderci dei panini, che poi abbiamo mangiato seduti sulla gradinata del lungolago di Muralto, proprio come dei veri turisti svizzerotedeschi, con la vista di questo splendido panorama.

Porno: mentre assaporavamo il nostro panino, delle anatre (pardon, degli Anas plathyrhyncho) hanno pensato bene di provare ad accoppiarsi davanti ai nostri occhi, e soprattutto davanti agli occhi innocenti dei bambini turisti presenti. Ma insomma, che scandalo! Purtroppo non siamo riusciti a cogliere la scena in foto, anche perché l’accoppiamento alla fine non è riuscito…

Quante emozioni si possono vivere a Locarno, vero? Allora che aspettate: fate anche voi una scampagnata dalle nostre parti se non sapete cosa fare! L’ente del turismo ve ne sarà grato 🙂