Turisti al Tamaro

Dopo una piacevole costinata a casa di Ale alla vigilia (nonostante in contemporanea ci fosse la proiezione del film “Mamma Mia” nella favolosa Piazza Grande),

 
 
 

con ottima compagnia, tanta carne, una buona Caipiroska, una brezzolina e una birra forse non troppo apprezzata dall’”ecosistema-Milijan”, oggi abbiamo deciso di recarci con Marco al Monte Tamaro: una prima storica per Milijan, che non è mai salito sulla cima, nonostante si passi spesso sotto la cabinovia…

La salita con la teleferica è un po’ lunghetta ed il caldo estivo non aiuta certamente a far passare velocemente il viaggio

 
ma una volta in cima, si può dire che ne vale veramente la pena…

Il panorama spazia in più direzioni, dal golfo di Lugano,

  

al Piano di Magadino,

 
fin a vedere l’imbocco della Valle Verzasca.
 
In vetta, dopo lo smantellamento degli impianti invernali, si trovano parecchie attrazioni rivolte ai visitatori: dal Parco Avventura (alla stazione intermedia) ad un fornito parco giochi per bambini in vetta, dalla pista di bob alla teleferica tirolese (che raggiunge i 60 km/h), dal ristorante panoramico con terrazza al prato dove le mucche vengono a farti compagnia, dalla possibilità di fare svariate passeggiate alla vista dell’imponente antenna di telecomunicazione…
 
 
Dal punto di vista architettonico-culturale non si può dimenticare la chiesa progettata da Mario Botta: una costruzione interessante e curata, che esula certamente dalle chiese che si è abituati a visitare…
 
 
Verso metà pomeriggio, dopo un tipico pasto da montagna, con salsicce varie e patatine, una scampagnata su qualche sentierino ed una veloce discesa in bob, abbiamo ripreso il lento dondolare della cabinovia che ci ha riportati in quel di Rivera.