Montréal ’09: appunti dei giorni 4 e 5

VISITE

Osservatorio della Tour de Montréal, inserita nel parco dei giochi olimpici del 1976: panorama interessante sul villaggio olimpico (con palazzo “piramidale” degno di nota) e sulla città

Museo delle Belle Arti, con esposizione di quadri e fotografie sui paesaggi naturalistici di Canada e Stati Uniti

Centro Canadese dell’Architettura, con esposizione sulla velocità in relazione all’architettura

Pre-Shopping nei vari centri commerciali di Rue Ste-Catherine e presso Apple Store

Capatina molto breve al Festival Internazionale del Jazz

Shopping “mancato” (nel senso che “siamo andati in bianco”) presso il centro commerciale Holt Renfrew

Shopping in negozi vari (questa volta ci siamo riusciti)

PASTI

Pizza alla canadese per Manuel e cozze alla Diavola per Milijan (una in assaggio anche per Manuel: trattasi di una prima storica) in Rue Crescent

Cena messicana al Village

Pranzo alla “food court” di uno dei grandi centri commerciali: numero impressionante di ristoranti di vario genere in un unico spazio

Aperitivo presso bar Le Saloon al Village (bar nominato anche su una guida di locali di design)

Birrette e apéro vari (margarita con pane all’aglio!) nella piazza delle nostre scampagnate pomeridiane: Piazza Jacques Cartier…

FRASE DEL GIORNO (di Milijan)

Non capisco come mai in un continente di obesi non riesco ad indossare delle T-Shirt “Large” senza che si veda un accenno di panzetta (ok, erano marche italiane)

FRASE DEL GIORNO (di Manuel)

Ma quando aprono un Apple Store in Ticino??

E ora vi lasciamo come sempre agli aggiornamenti della gallery…

Montreal ’09: i muli camminano meno

Update: la serata al Village di ieri è stata un pochino deludente, si voglia per via della meteo (temporale in agguato), si voglia a causa dell’orario forse troppo presto per incontrare la gente “giusta”. Non è comunque da escludere che prima o poi ci torneremo, per testare un quartiere che in ogni recensione è sempre ben descritto.

Oggi invece abbiamo praticamente quasi solo camminato. Abbiamo percorso le vie del moderno Centre Ville, abbiamo camminato accanto alla sfilata multietnica collegata alla festa nazionale, siamo andati a visitare il campus universitario e l’ospedale annesso. Dopo tutto questo camminare abbiamo fatto una breve pausa in albergo, poi abbiamo ricominciato il tour tornando al Vieux Port dove erano in corso i festeggiamenti del 1. luglio. Un’ulteriore passeggiatina l’abbiamo fatta dando delle occhiate ad alcune gallerie d’arte: talune meritavano, altre decisamente meno.

Ora siamo appena rincasati dalla zona dopo aver bevuto in un lounge nei pressi del porto, cercando di riprenderci dalla deludente cena in piazza Jacques Cartier: visto che il ristorante non è degno di nota non lo menzioneremo neppure. Purtroppo si tratta di un locale che vive grazie al turismo, che piaccia alla gente oppure meno.

Infine vi lasciamo al piccolo aggiornamento odierno della gallery.

Montréal ’09: partenza e primi passi

Tutto ha avuto inizio, come spesso accade, a Lugano Airport, dove un aereo della Darwin Airline ci ha preso in consegna (con tanto di assistente di volo che conosciamo, ma della quale non ricordiamo più il nome: help, Roby e Francesca, aiutateci a rimembrare) e ci ha condotti a Zurigo, da dove un altro aereo – ben più grosso e della compagnia di bandiera – ci ha trasportati sino alla destinazione finale. Il volo, durato all’incirca 8 ore e mezza (sommando i due tragitti) è stato decisamente tranquillo dal punto di vista meteorologico e di turbolenze, mentre lo è stato un po’ meno dal lato della calma in cabina, di tanto in tanto “allietata” da bambini piangenti o da strani individui che si spostavano per i corridoi a piedi nudi…
Tant’è che alle 16.30 (ora locale), dopo il tragitto dall’aeroporto operato su un bus molto umido e poco climatizzato (per la gioia di Manuel), siamo arrivati presso il nostro albergo: lo stabile è decisamente datato, ma restaurato perfettamente in stile moderno. Sia la hall che la camera che ci ospita sono arredate con mobili di alto gradimento ed il personale si è rivelato da subito molto accogliente: abbiamo sicuramente fatto un’ottima scelta, o perlomeno ci è andata bene.
Dopo aver preso possesso degli spazi e dopo una rinfrescatina, siamo usciti per visitare il quartiere nei dintorni dell’albergo, ovvero Vieux-Montréal e Vieux-Port. Aperitivo, cena presso Steak Frites e rientro in albergo, per poi concederci una prima notte riposante, dopo una lunga giornata di viaggio.

Questa mattina, svegliatici di buon ora, dopo una colazione in albergo, ci siamo diretti alla tradizionale visita turistica della città in bus del primo giorno. Siamo scesi dal bus a due piani dopo due ore e poco più, abbronzati ed entusiasti. Questa città è davvero fantastica: si passa in un batter d’occhio dalle strade trafficate costeggiate da alti palazzi alla tranquillità dei quartieri residenziali, dalla riva del fiume con i movimenti del porto alla collina con la quiete dei boschi, dalle larghe strade dello shopping alle strette viuzze dei bar e dei ristoranti. Un vero “pot-pourri” di quartieri diversi, intersecati tra loro con la vivacità che permette ad ogni città di essere interessante ed accogliente. Eppure… non abbiamo ancora visto tutto!
Dopo un pranzo in uno dei numerosi ristoranti di Rue Crescent, ci siamo spostati a visitare la zona dei tre tribunali, il Marché Bonsecours e nuovamente la zona del porto, che oggi aveva dei colori decisamente più brillanti di ieri, vista la presenza del sole. Una capatina sulla torre dell’orologio che serviva in passato a registrare le barche in arrivo, una birretta su Place Jacques Cartier, allietata da diversi artisti da strada, e via a riposarsi un po’ in albergo, prima dell’uscita serale: oggi si va al Village…

A presto con ulteriori aggiornamenti. Ora godetevi la gallery e il breve filmato, e non esitate a commentare.

“Ponte” a Davos, edizione maggio 2009

Da tempo ormai si mormorava nell’aria che questo strabiliante evento avrebbe avuto luogo in data 22 maggio: il noleggio di una Audi A5 cabrio…

Non entro nel merito delle deprimenti condizioni meteorologiche della mattinata e delle relative crisi di nervi, allentatesi poi con l’opportunità di posticipare il noleggio presso Europcar di qualche ora e di sfruttare la vettura anche durante la mattinata di sabato 23.
In breve alcuni dettagli tecnici del gioiellino: Audi A5 cabrio con 200 km di vita, colore nero, quattro sedili pelle/alcantara, motore 2.0TFSI con 211 cavalli e cambio a variazione continua “Multitronic”. Ci sono altri dettagli che si possono narrare, ma il succo credo stia tutto qui.
Che dire dell’esperienza? Beh, certamente la visuale in una cabriolet cambia notevolmente rispetto ad una vettura normale, ci si lascia accarezzare dalla brezza e dal sole e ci si culla con l’andatura che, di norma, con una vettura del genere diventa prettamente turistica e meno sportiva (a parte quando si deve affrontare qualche passo o qualche tragitto che invita a pigiare l’acceleratore, sempre nei limiti ovviamente). Abbiamo individuato i limiti del cambio Multitronic in una certa lentezza a raggiungere la velocità di crociera desiderata e possiamo affermare con tranquillità che questo tipo di cambio è più adatto ad una guida rilassata, piuttosto che alla sportività (che si può apprezzare con un altro genere di cambio automatico sequenziale, chiamato S-Tronic). Un altro piccolo difetto è individuabile nel fatto che, anche se si tratta di una comoda quattro posti, in realtà i passeggeri posteriori, già all’andatura di 80 km/h, soffrono un po’ della forza del vento e, di conseguenza, di una certa rigidità di temperatura. Non credo sia opportuno andare oltre, raccontare le emozioni che tale esperienza di guida ha potuto suscitare, si rischierebbe di annoiare troppo chi di auto “se ne fa un baffo” 😉
Quello che si può aggiungere è l’itinerario che abbiamo percorso con questa meravigliosa creatura sempre “all’avanguardia nella tecnica”. Siamo partiti da Davos e abbiamo raggiunto Sargans passando da Thusis e Coira; in seguito abbiamo raggiunto nuovamente Davos, via Landquart e Klosters, per poi dirigerci in Engadina valicando il passo della Flüela. Dopo una pausa a St Moritz siamo ritornati al punto di partenza, passando dal passo dello Julier e da Tiefencastel. La mattina di sabato, invece, abbiamo percorso la strada che ci ha portato a Lenzerheide e quasi subito ritorno alla base.

Ovviamente il nostro “Ponte” non è stato tutto improntato sulla vettura a noleggio. Ecco qui di seguito alcuni altri punti salienti, anche se ormai fanno quasi parte della “routine davosiana“: gita al laghetto con merenda data agli scoiattoli, passeggiata alla Schatzalp (con relativa slittovia estiva, ma senza scoiattoli sul sentiero), pasti presso Kafee Klatsch, Cioccolino, Ristorante Il Padrino e Steak House Buffalo, cena casalinga à la méxicaine, shopping presso la Boutique Azzurro e puntatina al Casinò, dove Curzio ha vinto una ragguardevole somma di denaro (fortunello, eheh).

Durante la giornata di domenica abbiamo pensato di visitare meglio Lenzerheride, visto che sabato l’abbiamo solo intravista: con un po’ di delusione abbiamo scoperto che il lago Heidsee nei pressi di Valbella sembra più una palude che un luogo di relax ed il paese è risultato non troppo entusiasmante, anche se chiaramente il nostro metro di paragone resta pur sempre Davos, che è una località particolarmente attrattiva. Fortunatamente abbiamo individuato un ristorantino molto carino, dove abbiamo pranzato bene ed in seguito abbiamo anche fatto una capatina nei pressi di una casa dove ho svolto un campeggio scout nel lontano 1998. Scendendo verso Coira, ci siamo poi fermati a Pradaschier, dove abbiamo percorso una lunghissima slittovia estiva (si dice che sia la più lunga del mondo): un’ultima scossa di adrenalina (e anche un po’ di timore sulla stabilità dell’impianto da parte mia, eheh) per coronare queste giornate di ottima compagnia, di divertimento e di rilassamento totale.

Non resta che lasciarvi qualche scatto per farvi diventare verdi d’invidia e ringraziare Curzio e Giana per i bei momenti esilaranti che hanno condiviso con noi… Ah, ed ora vado a soffiarmi il naso, visto che mi sono beccato un bel raffreddore facendo lo sborone sui sedili posteriori della A5 😉

Mini-vacanza a Londra

Approfittando delle vacanze di Pasqua ci siamo dedicati qualche giorno di shopping e relax in quel di Londra.

Purtroppo l’inizio non è stato molto promettente: infatti oseremmo dire che la prima mezza giornata si potrebbe anche quasi dimenticarla… Il passeggero vicino a Milijan sul volo verso London City gli si è quasi praticamente addormentato addosso; il giro turistico sui bus rossi a due piani si è rivelato essere sì l’originale, ma anche particolarmente lento, incolonnato e un tantino noioso; il giro sul London Eye (che non abbiamo fatto) è stato guastato dall’arrivo della foschia e delle nuvole; lo shopping su Oxford Street è stato svolto (o meglio, non svolto) nella parte sbagliata della via, dove i negozi non erano quelli che ci aspettavamo; e infine, la carne del (turistico) steak house “Aberdeen” era trooooppo cotta. Fortunatamente l’albergo era confortevole (anche se un po’ fuori dal centro) e un mini-tour in quel di Soho è stato comunque interessante.

La seconda e la terza giornata sono invece state all’altezza delle aspettative, nonostante una meteo very british che ha reso un po’ cupa la città. Qui di seguito ecco alcuni appunti di viaggio:

  • itinerario pedestre dal quartiere More London (dove c’era il nostro albergo) fino alla zona di St. Mary Axe (quartiere con architettura moderna), passando dal Tower Bridge e dalla Tower of London
  • visita ai Cabinet War Rooms dell’Imperial War Museum (il rifugio dove Churchill e i suoi ministri hanno pianificato le battaglie della 2. guerra mondiale), passando dapprima davanti alla zona di Westminster, dove si trovano il parlamento, il Big Ben e la Westminster Abbey
  • shopping presso: Selfridges, Armani Exchange, Abercrombie & Fitch, Carnaby Street (che non è un negozio ma un’intera via) e Harrods
  • serata “bars” in Soho con Neno che ci ha raggiunti da Cambridge e che ringraziamo per la compagnia
  • visita alla Regina (che vi saluta) con Neno
  • code sulla Jubilee Line in attesa del metro che era in ritardo
  • pause e snack presso Starbucks e EAT.

Purtroppo il tempo a disposizione e la meteo non ci hanno permesso di fare ulteriori attività tipiche che la città offre, come passeggiare nei parchi, ruotare su London Eye, navigare sul Tamigi e visitare la Tate Gallery. Vorrà dire che si dovrà tornare un’altra volta.

Ora vi lasciamo alla foto gallery, che come sempre rende meglio l’idea (anche delle cose che abbiamo dimenticato di scrivere). E per i più interessati all’aviazione rimandiamo al post con alcuni filmati ripresa dall’interno degli aerei.

Concorso: la meta delle nostre vacanze…?

Approfittando delle offerte “primaverili” della nostra compagnia di bandiera (anche se un po’ Teteska), ieri abbiamo provveduto a riservare il viaggio delle nostre prossime vacanze estive, che avranno luogo a cavallo tra giugno e luglio.

Qui di seguito postiamo un’immagine della località, catturata da Wikipedia,

mentre qui una fotografia dell’entrata dell’albergo che ci ospiterà per nove notti: è stata una dura ricerca, ma siamo felici della scelta, sperando che le aspettative non vengano disattese…

Chi indovina la località che ci accoglierà durante quest’estate?
Il primo o la prima che darà la risposta (non vale da parte di coloro che l’hanno saputo anticipatamente) vincerà un souvenir dal luogo, eheh (notate bene che normalmente non acquistiamo souvenir)…

L’ABC delle “Winterferien”

Audi: la marca automobilistica più ammirata per le strade di Davos: mai viste così tante RS4 o RS6 in una sola volta. Grande piacere per i nostri occhi…

Buffalo Grill: uno dei ristoranti dove è vietato non andare. Luogo dell’ultima cena delle vacanze, in compagnia dei genitori di Manuel; siamo stati deliziati dagli immancabili filetti di manzo e dall’epico pane all’aglio.

Coira: cittadina sfortunata (a causa della montagna che oscura il sole) dove ci siamo recati prima di rincasare in Ticino… Tanto freddo e poche emozioni, a parte la visita fugace al bar dell’inventore di Alien.

Dottoressa: il titolo nobiliare della proprietaria del nostro appartamento. Nonostante l’arredamento un po’ vintage, la signora offre un’ottima sistemazione per le vacanze invernali.

Estate: non c’entra nulla, ma adesso, dopo le vacanze invernali, è ora di progettare quelle estive, eheh.

Fra e Ale: coloro che hanno usufruito del divano letto e che ci hanno tenuto compagnia per tre splendide giornate, delle quali serberemo piacevoli ricordi.

Ghiaccio: elemento sul quale tanti pattinano (per sport), ma quasi tutti scivolano (per strada).

HalfPipe: quello presente al Bolgen, che non è solo il paradiso per gli snowboarder, ma anche per coloro che vogliono prendere un po’ di sole.

Inspirare aria pulita in tutti i locali pubblici: anche i Grigioni si sono dotati di una legge che vieta il fumo in bar e ristoranti (deroghe a parte). Un’ottima scelta per una miglior qualità (e, anche se sembra strano, il Ticino può essere fiero di essere stato l’apripista).

Jeans, cintura, magliette,…, in una parola shopping, una delle attività pressoché quotidiane durante questa settimana. Fortunatamente non abbiamo dato seguito a tutti i desideri di vestiario o di orologeria, sarebbe stato terribile per le nostre economie.

Klatsch: il mitico paradiso della colazione. Non è possibile descrivere ciò che si vive sostando in quel locale, solo provandolo si può capire.

Ligretto: il compagno di gioco di qualche divertente e punzecchiante serata. Interessanti alcune varianti inventate, anche se il tasso alcolemico potrebbe risentire a lungo andare (soprattutto per i perdenti, eheh).

Marco e Mattia: altri graditi ospiti, che si sono scambiati la permanenza nella nostra residenza e con i quali abbiamo passato dei simpatici e apprezzati momenti.

Nuoto: lo sport più “praticato” durante queste vacanze. Avere a disposizione una piscina nel palazzo è senza dubbio un privilegio del quale non si può non approfittare, soprattutto quando è necessario rilassare i muscoli a seguito di altri sforzi invernali, quali slittate, pattinate o semplici abbronzature.

Occhiali da sole: indossati praticamente tutti i giorni, visto il quasi perenne soleggiamento nella località grigionese. L’unica spolverata di neve si è avuta durante la notte di San Silvestro, altrimenti siamo sempre stati baciati dal sole. Nonostante la meteo perfetta, l’abbronzatura non è molta, purtroppo.

Padrino: altra tappa obbligatoria in fatto di gastronomia. I gamberoni con spaghetti aglio, olio e peperoncino hanno catturato e deliziato ulteriori palati (o a quello di Milijan, ormai “drogato” da più anni da questa bontà).

Quindici, con un meno davanti: la temperatura che abbiamo visto il primo giorno in auto, ma che ci ha anche salutato l’ultima mattina in quel di Davos. Decisamente il caldo è fatto in un altro modo…

Rabbia: la sensazione provata (ok, forse esageriamo un po’, ma è perché non sappiamo cosa scrivere a questa lettera dell’alfabeto) in talune situazioni causate dalla folla di gente: bus stracolmi, assenza sistematica di posteggi in autosilo, sovraffollamento nei locali pubblici preferiti,… Chissà se non ci fosse stata la crisi, che casino ci sarebbe stato?!?!?

Slitta: mezzo di trasporto usato in due occasioni per scendere dalla Schatzalp e che ha visto sempre perdente il pilota Milijan 🙁

Turm: una delle specialità di colazione/brunch (sottoforma di “torre” di piatti e cestelli) del caffé Cioccolino. Al primo dell’anno ci siamo rimpinzati di gipflel, panini, marmellate, miele, uova, birchermüsli, speck, formaggio e prosciutto (non dovremmo aver dimenticato nulla).

Uhren und Schmuck: ce ne siamo fatti una cultura, vista la grande densità di gioiellerie con interessanti oggetti in vetrina.

Vetro: una delle materie delle quali abbiamo favorito un riciclaggio in vasta scala… Parecchie le bottiglie di vino depositate nel relativo contenitore della raccolta differenziata dei rifiuti

Wireless: ulteriore plusvalore offerto dall’appartamento che ci ha ospitati.

Xenia: ospite d’onore al veglione di capodanno al Kongresszentrum cittadino… Anche senza V.I.P. i nostri festeggiamenti casalinghi sono comunque stati i migliori.

Yuppie: la sensazione di rilassamento ed appagamento che ci ha dato questa splendida settimana di vacanza in compagnia.

ZZZZZZ: le ronfate sono state apprezzabili, anche se i cuscini erano decisamente scomodi… Nonostante ciò riteniamo che le batterie siano state ricaricate (per quanto?).

C’è dell’altro? Se dovesse essere il caso, non si esiti a scriverlo nei commenti…

Vacanze quasi finite e alberi che volano

Manca poco, e anche queste bellissime vacanze stanno per volgere al termine. Approfittiamo per ringraziare (in ordine alfabetico) Ale, Fra, Marco e Mattia per la simpatica compagnia.

Ma che succede? Tranquillamente seduti in salotto, ad un certo punto il sole viene oscurato da un oggetto che cade. Cos’è?! Proprio così, un albero di Natale:

Prima abbiamo pensato ad un “incidente”, ma poi la custode ci ha spiegato che è usanza locale gettare gli alberi di Natale dalla finestra per evitare di sporcare l’ascensore, proprio come succede nella pubblicità della Mobiliare:

Almeno qui non ci sono stati danni! 🙂